CAGLIARI. "Ennesimo tavolo, ennesime risposte. Cara Ministra, qui in Sardegna tira vento di rivolta". Sembra a un passo dal riesplodere la guerra dei pastori sardi, convocati questa settimana a Roma per un incontro con la ministra all'Agricoltura Teresa Bellanova. Incontro che, però, secondo quanto raccontato dal Movimento Pastori Sardi, non ha prodotto i risultati sperati. Anzi, ha fatto riaccendere la rabbia covata negli ultimi mesi di stallo dagli allevatori. "Dopo mesi - attacca il Movimento - ennesime risposte. Così uguali a sempre che abbiamo avuto come la sensazione che quell’incontro non fosse altro che: 'Facciamoli venire a Roma, li teniamo buoni con un tavolo ministeriale, gli diamo importanza ma non ci spostiamo di una virgola'".
Al tavolo, spiegano i pastori, "ci siamo messi a rispiegare da capo la necessità di riequilibrare i rapporti di forza tra produttori primari e trasformatori, tra trasformatori e grande distribuzione. Parlavamo, proponevamo ma ci sentivamo soffocati da quel palpabile senso di sufficienza". Poi la proposta della ministra Bellanova. Quale? "Esattamente la stessa triade rifilata quando si trovava in terra sarda - scrivono i pastori - 14 milioni ritiro eccedenze, 10 milioni per accordi di filiera, 5 per abbattere i tassi sui mutui. Noi rimaniamo allibiti, o forse no, l’abitudine è una brutta bestia". E il Movimento attacca: "Con questa minestra strariscaldata le cose non cambieranno. Cara Ministra, le comunichiamo che qui in Sardegna tira vento di rivolta, un vento che dalle campagne sposteremo in città, dove vorremmo condividere la burrasca con chi da sempre solidarizza con le nostre manifestazioni".