CAGLIARI. Ventitré vittime del mare in poco meno di tre mesi. È la drammatica statistica delle morti in Sardegna da fine maggio a oggi, dal sub di Sinnai Massimo Orrù, 33 anni, morto nelle acque di Kal'e Moru fino all'ultimo caso dell'ottantaduenne campano residente a Marsiglia Vito Fabbricino, cui è stato fatale un malore ieri mattina a Platamona, nella Marina di Sorso. Dietro questo numero impressionante di croci sulle spiagge sarde in alcuni casi l’imprudenza, in altri il grande caldo degli ultimi giorni, con temperature massime che hanno sfondato quota 40 gradi quasi ovunque in tutta l’Isola.
Al Poetto il caldo eccessivo si è rivelato fatale per Giuseppina Sabatini, 84 anni, turista toscana morta lo scorso 7 agosto all’altezza della Prima fermata. Domenica, nella spiaggia del Lido di Alghero, Franceschino Mundula, 78 anni, di Nughedu San Nicolò, è morto stroncato da un malore. Stessa causa che la mattina precedente è costata la vita a Tiziana Solinas, 56 anni, morta a Muravera nella spiaggia di San Giovanni davanti agli occhi del compagno e degli amici lombardi, tutti in vacanza nel Sarrabus. Sempre ad Alghero, ma nella spiaggia di Maria Pia, il 22 giugno un malore è stato fatale a un ottantatreenne di Ittiri, Piero Lupinu. Il 6 luglio, all’Isola Rossa (Trinità d’Agultu), un bagno è stato fatale a Ettore Manca, 81 anni, sassarese. Nelle acque di Baccu Mandara, lo scorso 23 giugno è morto Mario Aledda, 60 anni, vigile urbano di Sinnai, che ha accusato un malore subito dopo un tuffo.
Tante le vittime anche tra i turisti. Lo scorso 9 giugno, a Villasimius, il lecchese Luca Ratti, 42 anni, si è sentito male subito dopo essere entrato in acqua, nella spiaggia di fronte al Tanka Village: inutili i tentativi di rianimazione da parte dei soccorritori. Nei giorni precedenti altre tre vittime: il 4 giugno un turista toscano di 84 anni, morto nelle acque dell’isola di Santo Stefano a La Maddalena e il 3, a S’Archittu, il torinese Luigi Dentico, 78 anni. Il 1° giugno identica sorte per un pensionato cagliaritano, all’altezza della Quarta fermata del Poetto. Il 30 giugno l’imprenditore Romano Dalle Nogare, 68 anni di Schio, in vacanza in Sardegna con un gruppo di proprietari di camper, è morto a Rena Majore, spiaggia gallurese tra Vignola e Santa Teresa. Qualche giorno prima, nelle acque di fronte alla Torre di Bari Sardo, ha perso la vita Alfredo Bastogi, 69 anni, di Rovigo. A Cala Liberotto, località in territorio di Orosei, sono morte due persone in poco più di un mese: il 18 giugno Bernardino Goddi, 58 anni di Orune, vigile urbano e il 22 luglio Enrico Berardi, sessantenne originario di Nuoro ma residente ad Ancona (dove insegnava Genetica all’università), fratello di Cristina, vittima di un sequestro da parte dell’Anonima nel giugno 1987.
Non solo italiani, però, tra le vittime dei mari sardi. Anche alcuni stranieri hanno perso la vita nelle acque isolane, come il francese M.R., 32 anni, morto a Badesi nella spiaggia di Baia delle Mimose, tratto di mare noto per la sua pericolosità – soprattutto per alcuni “ giochi di corrente” e mulinelli che creano improvvisi fossi sul fondale – che ogni anno esige crudelmente il conto. A fine giugno, sempre in Gallura, è morto il tedesco Peter Geberl, 50 anni, annegato a Palau mentre, qualche giorno dopo, il giovane kazako Askar Zahaitapov, 22 anni, ha perso la vita a Piscinas. Giovane come la quindicenne ungherese morta a Costa Paradiso, lo scorso 26 luglio, trascinata in acqua da un’onda mentre si scattava un selfie sopra uno scoglio. Di due anni più grande Kone Muassa, morto il 12 luglio nelle acque di Nora dopo essersi tuffato da una barca dove si trovava insieme a una famiglia di Quartu. Due giorni dopo, nella spiaggia cittadina di Balai a Porto Torres è annegato Cristian Ubaldo Piredda, 21 anni, morto davanti agli occhi del padre, impotente di fronte alle onde generate dal forte maestrale che in quei giorni sferzava il Nord Sardegna.
Infine la scomparsa del dj Alessio Atzori, 42 anni cagliaritano, disperso per una settimana a Punta Foghe (Tresnuraghes), dove si trovava per una festa in spiaggia, dopo essersi tuffato nel tentativo di salvare un’amica scivolata in acqua da uno scoglio. Lei è riuscita a risalire qualche secondo dopo, Atzori è stato invece risucchiato dalle onde e, nonostante i giorni di ricerche da parte della Guardia costiera, il suo corpo è stato restituito dal mare solo una settimana dopo, ormai privo di vita.