CAGLIARI. Sottotraccia, ma va avanti eccome il piano di riqualificazione della Fiera di Cagliari. Anche se definirlo così è riduttivo. Perché il progetto che hanno in testa in Regione, Camera di commercio, Autorità portuale e Comune va molto al di là della recinzione che circonda i padiglioni ormai decrepiti tra piazza Marco Polo, viale Diaz e via Pessagno. Tanto che l'ultima delibera della giunta guidata da Christian Solinas ne parla inserendolo “in un generale piano di rigenerazione urbana che non mancherebbe di produrre effetti positivi in tutta l'area circostante e tutta la città di Cagliari”. Lo sguardo, per capire, deve andare dal liceo Alberti fino a tutto Su Siccu. In balo ci sono già 72 milioni di euro e si moltiplicano gli atti dei vari enti coinvolti nell'operazione. L'ultimo arriva da Villa Devoto ed è datato 8 agosto. La giunta regionale, proprietaria della aree, in accordo con la Camera di commercio che le gestisce, si impegna a crear un nuovo soggetto giuridico – quindi un ente distinto da quelli esistenti - “che sarà chiamato a gestire le ulteriori fai esecutive” del progetto e a definire, si legge ancora nel documento allegato alle delibera, “la struttura di governance per la specificazione delle attività di gestione operativa delle infrastrutture”.
Il piano, che quindi inizia a prendere piede con la creazione di soggetti incaricati di portarlo a termine, inizia a prendere corpo.
Cosa prevede? La realizzazione di un polo espositivo permanente delle eccellenze enogastronomiche,agroalimentari, tecnologiche, artigianali, culturali della Sardegna, con l'obiettivo della vendita dei prodotti di eccellenza. Ma anche il riassetto funzionale degli spazi espositivi, al coperto e in piazzale, adeguandoli agli attuali indirizzi fieristici e l'attuazione di eventi artistici e ricreativi. Prevista anche la creazione di un articolato polo congressuale capace di ospitare eventi di portata internazionale; e realizzazione di spazi destinati all'attività sportiva con integrazione dell'offerta anche attraverso
il collegamento agli impianti presenti nelle aree adiacenti. Sulla carta compare anche la creazione o rifunzionalizzazione di spazi da destinare a uso direzionale. Inoltre gli enti si impegnano a garantire il “ supporto logistico alle attività di cui sopra con la realizzazione di una struttura ricettiva e di quant'altro dovesse rendersi necessario per il conseguimento delle medesime”. Un albergo, quindi. E ancora, si prevede la costruzione di un “collegamento pedonale con l'area turistico - portuale antistante per la realizzazione di sinergie tra le attività fieristiche e la nautica da diporto”. Sarebbe una rivoluzione per Cagliari.