CAGLIARI. Le magliette rosse con la scritta “schiavi del caporalato petrolifero” indossate dai benzinai della Sardegna hanno sfilato in via Roma contro gli scarsi guadagni dei gestori dei distributori. Circa cento persone tra dipendenti, titolari ed ex lavoratori si sono ritrovate a Cagliari anche dopo un lungo viaggio (c’è chi è arrivato da Sassari, Alghero e anche dal Lazio), tutti aderiscono alla sigla Angac”. “Guadagniamo meno di una persona che percepisce il reddito di cittadinanza”, ha spiegato Aldo Veneziano che arriva dal Lazio. “Le società ci prendono in giro”, ha aggiunto Paolo Serrenti, “a noi rimangono due centesimi al litro”. Al problema retributivo si aggiunge anche quello legato alle ferie. “Gli impianti sono 550 e siamo tutti a rischio, ci vengono negati anche i diritti delle ferie, siamo sotto schiavitù”, ha detto Giovanni Zidda, presidente Angac (associazione nazionale gestori autonomi carburante).