CAGLIARI. Dal 2007 al 2017 sono stati più di diecimila gli studenti universitari sardi che hanno abbandonato l’Isola per proseguire gli studi fuori. Gli immatricolati nella Regione sono diminuiti drasticamente.
Lo dimostra uno studio condotto da Comitato Regionale Emigrazione Immigrazione che ha analizzato l’emigrazione degli studenti sardi nel resto d’Italia e all’estero. “La situazione è allarmante”, spiega il presidente del Crei, Mauro Carta. “Bisogna invertire la tendenza”. Le cause dell’esodo, secondo lo studio, sono da attribuire a offerta formativa, opportunità lavorative e welfare studentesco.
LE TESTIMONIANZE - Spesso si è costretti a partire. È il caso di Claudia Leone, 29 anni, che dopo la triennale è partita a Padova per concludere gli studi e avere una prospettiva lavorativa migliore. “A Cagliari non c’era il corso di laurea magistrale in psicologia clinica, sono stata costretta a partire”. Anche Gabriele Boi, 27enne di San Gavino Monreale, ha lasciato l’isola per poter svolgere un master post laurea in diritto tributario. “L’Università di Cagliari non ha dei master che offrono una specializzazione che durante il percorso di studi ti indirizzi al mondo lavorativo”, spiega. “La Regione dovrebbe intervenire nello sviluppare delle politiche che facilitano l’incontro tra domanda e offerta; potenziando le politiche attive del lavoro, per consentire anche al giovane laureato che si forma fuori dal territorio sardo gli strumenti necessari avviare una carriera concreta”.