CAGLIARI. “Gentile direttore del personale, abbiamo coniugi e figli che anche durante l'estate devono studiare e prepararsi sui libri: siccome non tutti abbiano a casa l'aria condizionata, possiamo portarli in ufficio, soprattutto in questo periodo di condizioni climatiche critiche?”. A trovarsi sotto gli occhi il documento inviato dalla Cisl ai vertici dell'agenzia regionale Laore si ha l'impressione di avere a che fare con uno scherzo. Eppure tra i destinatari ci sono anche il direttore generale dell'ente e l'assessore regionale all'Agricoltura.
A firmare l'irrituale richiesta è Massimo Rocchitta, segretario del Sinder, la branca della Cisl che si occupa delle vertenze dei dipendenti regionali. Quibdi la necessità di portare i propri congiunti al fresco in ufficio, a spese del pubblico, perché a casa non si ha il climatizzatore, è davvero una vertenza? Non proprio. Perché l'atto sottoscritto da Rocchittà in realtà è una provocazione con un obiettivo ben preciso. E a spiegare tutto è il segretario regionale della Cisl Funzione pubblica Davide Paderi: "Quella che poteva sembrare una richiesta molto irrituale”, spiega Paderi in una breve nota, “in realtà è una provocatoria denuncia: si parla di uno stato di fatto inaccettabile, in Laore, dove qualcuno ha utilizzato e quindi abusato degli spazi e dell'aria condizionata a favore di propri familiari, togliendo spazi operativi ai dipendenti. In Cisl siamo perfettamente consapevoli di quale sia il senso del ridicolo".
Stando a quanto denunciato dal sindacato qualcuno, ai vertici di Laore, avrebbe spostato un dipendente dalla propria stanza nello stabile di via Caprera e l'avrebbe concessa al figlio, non adolescente, per consentirgli di studiare con ogni comfort. Se le cose stessero come segnala la Cisl la situazione sarebbe qualcosa di ben diverso da uno scherzo.