NUORO. Corruzione per la realizzazione di una piattaforma di trattamento di rifiuti e per l'assegnazione di lotti destinati alla realizzazione di impianti di produzione di energia rinnovabile, Sono due i filoni d'inchiesta "Il sistema" della Procura di Nuoro, condotti dai carabinieri della compagnia di Ottana, che hanno portato all'arresto del presidente del consorzio industriale di Nuoro, Pier Gavino Guiso, e del direttore generale Salvatorico Maria Serra. Sono finiti entrambi ai domiciliari. Le altre ordinanze di misure cautelari sono state emesse nei confronti di Tonino Marchio, imprenditore calabrese, Donato Sabatino, consulente d'impresa, Antonio Busi, direttore generale della società Antica Fornace Villa di Chiesa - operante nella piana di Ottana - e del suo consulente Luigi Zilli.
Gli esiti d’indagine, spiegano i militari dell'Arma, attengono a due macro vicende identificabili nei rapporti tra i vertici del Consorzio Industriale Provinciale di Nuoro e due differenti realtà societarie, una operante in Calabria nel settore del trattamento dei rifiuti e l’altra operante nell’area industriale di Ottana.
Dalle indagini della Procura barbaricina sono emersi presunto accordi collusivi l'affidamento dell'appalto per l’assegnazione dei lavori per la realizzazione di una piattaforma per il trattamento di rifiuti, finanziata dalla Regione con 2 milioni e mezzo di euro che il Cip di Nuoro (Consorzio industriale provinciale) aveva in previsione di bandire e, dall’altra, l’istigazione alla corruzione caratterizzata dalla richiesta di denaro contestata ai vertici del Cip, per condizionare la procedura d’assegnazione dei lavori per lo svuotamento e bonifica di una vasca contenente rifiuti speciali. Entrambi gli affidamenti sarebbero stati a favore di società di un imprenditore di Lamezia Terme, facenti capo a Marchio.
Gli accordi illeciti venivano mediati dall’ingegnere e consulente Donato Sabatino. Nell'altra vicenda sarebbe stato un accordo illegale tra presidente, direttore del Cip e il direttore della Società Antica Fornace, Antonio Busi, volto a eludere la gara ed a consentire la sottrazione di alcuni lotti, d’interesse per quella società, di terreni destinati in concessione trentennale per la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile. Accordo e attività che vengono mediate dal procuratore dell’Antica Fornace Villa di Chiesa Luigi Zilli per consentire su tali lotti l’avvio di una trattativa privata nella quale l’Antica Fornace non avrebbe avuto concorrenti. In cambio la società avrebbe dovuto assumere soggetti indicati dai rappresentanti dell'ente pubblico.
Rifiuti e rinnovabili, tangenti al Cip di Nuoro: arrestati presidente e Dg
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