CAGLIARI. Nuovo sit-in dei lavoratori del Porto Canale di Cagliari, a distanza di neanche un mese dall’ultima protesta sotto il consiglio regionale: oggi i portuali si sono trovati davanti alla Soprintendenza di via Battisti, a Cagliari. Motivo: la presenza, sullo scalo industriale, di vincoli che a detta dei lavoratori bloccano lo sviluppo. “Esiste un vincolo su una spiaggia che non esiste più da oltre 40 anni: questo blocca lo sviluppo del porto e di tutta la Sardegna”, ha spiegato Raffaella Manigas, una lavoratrice del Porto Canale.
“In questo modo non possiamo fare nulla”, ha detto Massimiliana Tocco, segretaria provinciale Fit Cgil, “se invece la Sovrintendenza dovesse sbloccare i vincoli si potrebbero ad esempio far partire la zona franca e la zona economica speciale che ci darebbero degli strumenti giusti per gli investimenti”. Così l’appello dei sindacati passa al governo nazionale, in particolare al presidente Giuseppe Conte: “La vertenza deve diventare una priorità tra quelle sul tavolo nazionale, in ballo ci sono 350 lavoratori portuali e altri che fanno parte di aziende molto piccole, che stanno perdendo l’unica possibilità di avere lavoro all’interno di un’isola in cui la carenza di lavoro si fa sentire pesantemente, abbiamo la possibilità di rilanciare questo porto eliminando questi vincoli paesaggistici”.