TEULADA. Tredici sbarcati sabato scorso. Una decina intercettati a terra il 4 luglio. Altrettanti ieri mattina. Nove nella notte fra venerdì e oggi, fermati sulla prima spiaggia di Porto Pino. Tutti algerini, tutti arrivati sulle coste del Sulcis, sud Sardegna, in silenzio, a bordo di piccoli natanti di legno spinti da motori da 40 cavalli. Li chiamano sbarchi fantasma, perché non sono controllati.
Le foto sono state scattate questa notte poco dopo le 3,30: l'imbarcazione era stata avvistata da un elicottero della Guarda di Finanza, al largo, e monitorata fino all'approdo a Porto Pino. Il natante è stato sequestrato e gli occupanti, che hanno sostenuto di essere libici, trasferiti al centro di permanenza e rimpatrio di Monastir, con la scorta della polizia.
La rotta diretta Algeria-Sardegna continua a essere battuta. Tanto che il numero degli stranieri sbarcati in una settimana è superiore a quello dei naufraghi salvati e trasportati della Sea Watch e dalla Alex. Ma l'attenzione è tutta per Lampedusa, che fa più scalpore: nel Sulcis, pare, non ci sono leve mediatiche sulle quali puntare. Nonostante una pioggia di interrogazioni e atti parlamentari.
Sbarco clandestino a Porto Pino: in Sardegna decine di arrivi in una settimana
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