CAGLIARI. Alla chiusura definitiva di questo ciclo di elezioni in Sardegna, che ha chiamato al voto 28 comuni sardi, un dato è certo: il centrodestra ha sfondato in gran parte dell’Isola, conquistando Cagliari e Alghero al primo turno, e alla fine, anche Sassari, dove al ballottaggio di ieri ha trionfato Nanni Campus, chirurgo plastico, già sindaco della città nel 2000 e senatore eletto con Forza Italia, oggi eletto a capo di una coalizione di liste civiche. Campus torna quindi a governare con il 56% di voti, dopo aver battuto lo sfidante di centrosinistra, il magistrato Mariano Branda, che si è fermato al 43%.
Stessa sorte con il centrosinistra ko nell’altro comune finito al ballottaggio, Monserrato, dove la candidata del Pd Valentina Picciau è stata sconfitta con ampio scarto dall’ex sindaco Tomaso Locci, eletto alla guida di un polo civico. Locci ha raggiunto più del 67% delle preferenze, con quasi 2600 voti di vantaggio dall’avversaria Valentina Picciau, che ha invece ottenuto il 32,49%. Protagonista, anche in questi ultimi due ballottaggi, l’astensionismo, con un’affluenza molto bassa, sia a Monserrato che a Sassari.
Per l’Isola si chiude così la tornata elettorale iniziata il 16 giugno scorso, che già aveva lasciato intravedere da che parte tirasse il vento nella maggior parte dei comuni al voto.
Sia a Cagliari, dove ha vinto il candidato di Fratelli d’Italia Paolo Truzzu, sia ad Alghero, dove è stato eletto Mario Conoci (del Psd’az), ma anche a Golfo Aranci, che si è confermata nelle mani di Forza Italia con il sindaco Mario Mulas, braccio destro dell’attuale assessore regionale alla programmazione Giuseppe Fasolino.
E così quello che doveva essere un minitest per la giunta regionale di centrodestra guidata dal presidente Christian Solinas, eletto il 24 febbraio scorso, è stato superato a pieni voti. Con la conferma di alcuni comuni, come Monserrato, che ha rieletto il suo ex primo cittadino, e la “sorpresa” di altri. Una su tutte quella di Illorai, dove è stato eletto Titino Cau, il primo sindaco leghista in Sardegna. E mentre il centrosinistra perde terreno, il crollo del M5S anche in Sardegna è confermato: nessuna lista presentata a Cagliari né ad Alghero, e candidati tagliati fuori dal ballottaggio sia a Sassari che a Monserrato.
L’ultima partita, anche se fuori da questa tornata elettorale, si potrebbe giocare però a Quartu, dove la tensione è già alle stelle. Domani il bilancio di previsione tornerà all’esame del consiglio comunale. E se non dovesse passare la Regione potrebbe commissariare il municipio di via Porcu e far cadere così il sindaco Stefano Delunas e la sua giunta.
Sembra che, nell’eventualità, potrebbero essere già pronti a scendere in campo per prendere la sua poltrona due probabili candidati, Graziano Milia, già primo cittadino di Quartu dal 93 al 2001, e dall’altra parte, per il centrodestra, il consigliere comunale sardista Antonio Lobina.