FONNI. Belle le foto della neve sul Gennargentu anche a maggio. Hanno richiamato tanti curiosi anche le immagini del Govossai ghiacciato, in uno scenario polare. Bene: quell'invaso ora è vuoto, o quasi. Nonostante piogge abbondanti e un inverno più che rigido. Perché? A domandarselo, preoccupata, e a chiedere rassicurazioni affinché con la stagione estiva non arrivino anche restrizioni idriche che saprebbero di presa in giro, è il sindaco di Fonni Daniela Falconi: la prima cittadina del paese del Gennargentu ha inviato una lettera a tutti gli enti competenti perché vuole risposte.
Il Govossai ghiacciato: che fine ha fatto tutta quell'acqua? Era il 12 gennaio
"Perché", spiega a corredo del documento, "dopo le restrizioni della scorsa estate in un paese “ricco d’acqua” come il nostro, dopo le piogge e le nevicate di questo inverno, dopo che ognuno di noi vede ogni giorno la situazione più che rosea degli altri invasi dell Sardegna, dopo che subiamo disagi e servitù senza mai avere nulla come contropartita e nonostante questo continuiamo con caparbietà e determinazione ad abitare in montagna, dopo tutto questo e tanto altro subire restrizioni idriche quest’estate sarebbe non solo intollerabile ma avrebbe il sapore della beffa".
Ecco il testo della missiva.
La sottoscritta, Daniela Falconi, in qualità di sindaca pro tempore del Comune di Fonni, scrive la presente per manifestare tutta l’apprensione per la situazione dell’invaso del Govossai che ad oggi si trova con un livello di riempimento veramente preoccupante. Abbiamo inoltre constatato in questi giorni, anche attraverso diverse segnalazioni da parte dei cittadini un brusco abbassamento della pressione dell’acqua dalla rete in arrivo.
Nonostante le ingenti piogge e le nevicate dei mesi invernali che si sono protratte fino a qualche settimana fa infatti, come peraltro dichiarato da Abbanoa anche in recenti articoli apparsi sulla stampa, al contrario di tutti gli invasi sardi la capienza del Govossai risulta essere desolatamente basso.
Sono ancora ben presenti nella memoria degli abitanti di questo territorio, le forti restrizioni a cui ci siamo adeguati con senso di responsabilità e sacrificio lo scorso anno, quando, a causa della siccità abbiamo subito restrizioni e acqua razionata per tutti i mesi estivi. Restrizioni che, con le continue manovre di apertura e di chiusura hanno causato danni alle condotte con notevole aggravio dei disagi ai cittadini e di dispendio di risorse pubbliche.
Per questo motivo, considerando che l’inverno appena trascorso non è stato affatto avaro di precipitazioni manifestiamo tutta la nostra preoccupazione e non vorremmo per l’ennesima volta subire decisioni per le quali non siamo stati minimamente coinvolti.
I lavori previsti sulla diga, per aumentare la capacità dell’invaso e per la messa in sicurezza della stessa non sono, nonostante le ripetute rassicurazioni, ancora iniziati.
C’è, nelle nostre montagne il più grande serbatoio d’acqua dell’isola, acqua che arriva a moltissimi comuni della Sardegna Centrale senza bisogno di nessuna stazione di pompaggio; quel serbatoio è la neve, neve che il nostro comune gestisce quasi per intero con fondi comunali e che non sempre sono sufficienti per far vivere alle nostre comunità un evento naturale con la serenità che meritano. E nonostante questo rischiamo anche di pagare con restrizioni e disagi i sacrifici dei mesi invernali.
L’invaso oggi è inspiegabilmente semivuoto nonostante i sacrifici che il vivere in montagna ha comportato e comporta.
Per i motivi esposti chiediamo che ci vengano fornite al più presto opportune spiegazioni e rassicurazioni per i prossimi mesi e su come si intenda procedere per i prossimi anni consapevoli che lo sviluppo delle aree rurali e montane passi anche per uno sforzo collettivo, sforzo che queste comunità non sono in grado di sostenere in solitudine.
Si chiede, in maniera formale, di conoscere la portata dell’invaso del Govossai, l’attuale livello di invaso, le quantità di acqua che vengono utilizzate e verso quali comunità vengono pompate al fine di rendere edotta l’amministrazione e la comunità fonnese delle strategie di Abbanoa Spa per quanto concerne l’utilizzo della risorsa idrica accumulata in un territorio che ricco di acqua e che vive nel paradosso burocratico e senza criterio di subire restrizioni idriche.
Neve e piogge? Tutto inutile: il Govossai è vuoto, rischio restrizioni beffa nel Nuorese
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