CAGLIARI. Vasta operazione dei Carabinieri del Comando provinciale di Cagliari, in collaborazione con i colleghi della compagnie di San Vito, Lanusei e Jerzu, insieme allo squadrone Cacciatori di Sardegna e del Nucleo elicotteristi di Elmas, che ha portato all'arresto di sei persone (e 13 denunciate) tra Muravera, Villaputzu, Tertenia, Arzana e Tortolì.
A finire in manette questa mattina sono stati Simone Pisu, 28 anni di Muravera, dipendente dell'Eurospin di San Vito, Fabio Monni e Mattia di Fede, entrambi ventisettenni di Arzana, Erminio Cortese, 41 anni, palermitano ma residente a Muravera, Mattia Casula, 23 anni di Muravera e Virgilio Leoni, 27 anni, di Tertenia.
Per loro diversi capi d'accusa: per Pisu, Monni e Di Fede rapina, detenzione ai fini di spaccio; per Monni e Di Fede anche tentata estorsione, mentre per Pisu anche furto. Per Cortese, Casula e Leoni detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio.
Tre anni di indagini, partire dalla rapina avvenuta nel 2014 all'Eurospin di San Vito, con modalità particolarmente efferate ed effettuata a fine giornata, quando dentro c'erano solo i dipendenti, minacciati da cinque persone armate di pistole e con le mani legate con delle fascette da elettricista. Sapevano già dove si trovasse le due casseforti, dove si trovava la chiave e la combinazione. Ai militari è sembrata probabile la presenza di un basista, anche se non è stato identificato. Peraltro Pisu, all'epoca vicedirettore del market, stando ai verbali dell'epoca, non era presente al momento della rapina. I malviventi hanno portato via 18 mila euro da quella piccola, ma c'erano circa 100 mila in quella grande. Opera di un commando professionale, non certo di sprovveduti: non hanno lasciato nessuna traccia, parlando poco ma con accento marcatamente nuorese. Per la fuga la banda ha usato un'Alfa 147 di un dipendente del market, abbandonata sulla vecchia 125 all'altezza di Titillu, nelle vicinanze di Villaputzu. Da lì è nata un'attività di intercettazioni e osservazioni, che ha consentito di ricollegare la rapina a una banda del nuorese che era anche dedita a spaccio, sia nella Bassa Ogliastra che nel Sarrabus.
Pisu, in quel periodo vicedirettore del market di San Vito, era collegato con diversi personaggi anche di diverse zone. Come con Monni, di cui Pisu era amico, che aveva lavorato saltuariamente negli Eurospin di Lanusei, Tortolì e San Vito. Monni è stato individuato durante le indagini come il fornitore della droga: consegnava la marijuana a Pisu per smistarla nel Sarrabus tra Cortese (a Muravera, mentre l'hashish e qualche dose di cocaina li acquistava a Cagliari) e Casula (a Villaputzu). Pisu e Cortese sono stati portati a Uta, mentre Monni e Di Fede sono invece nel carcere di Lanusei.