CAGLIARI. La casa di Adolfo Musini è stata saccheggiata dopo l'omicidio. Mentre il corpo dell'anziano era a terra, in un lago di sangue, il suo assassino Eugenio Corona, 40 anni, è tornato sul luogo del delitto con un complice, per portare via un televisore. Ma il possibile bottino ha fatto gola a quest'altro ladro senza scrupoli, che ha quindi deciso di rientrare una seconda volta, accompagnato da uno straniero che faceva da palo, per rubare un computer. Il corpo è stato scoperto solo il 2 giugno. Intanto questi personaggi senza scrupoli hanno potuto agire a loro piacimento.
È uno scenario di pesantissimo degrado sociale quello che emerge dalle indagini dei carabinieri del nucleo investigativo sull'omicidio dell'anziano di 88 anni, avvenuto in un appartamento al primo piano di una palazzina di piazza Valsassina, a Cagliari. Il killer, Eugenio Corona, vicino della vittima, ha colpito con delle cesoie: voleva soldi, per comprare droga - cocaina, inalata come se fosse crack - da consumare con gli "amici" in sottoscala fatiscenti. Corona è stato arrestato, con lui il complice che gli ha permesso di cambiarsi i vestiti dopo l'omicidio. E adesso c'è il terzo indagato.