ORISTANO. Il nome di Paolo Palumbo non è tra i pazienti che hanno avuto via libera per la terapia sperimentale israeliana Brainstorm contro la Sla. A dare notizia dell'ammissione era stato lo stesso chef oristanese, che ha lanciato anche una campagna di raccolta fondi per arrivare al mezzo milione di euro per accedere alla terapia innovativa. Per lui si sono mossi il governo e numerosi esponenti del mondo dello spettacolo, dello sport e dell'imprenditoria, da Giulini a Galliani, fino a Flavia Briatore. Ma dalla sede americana della società responsabile del progetto arriva una secca smentita, con un comunicato ufficiale.
"Recentemente, numerose organizzazioni hanno contattato BrainStorm Cell Therapeutics informando la team di gestione che un paziente italiano ha pubblicamente comunicato che ha ricevuto l’approvazione per sottoporsi al trattamento della SLA con la terapia investigazionale NurOwn dell’azienda. Siamo stati anche informati che un conto Go Fund Me è stato creato per una raccolta fondi per pagare la terapia NurOwn investigazionale in Israele. BrainStorm ha contattato il paziente via posta elettronica per informarlo, che lui non è mai stato direttamente in contatto con nessuno dell’azienda BrainStorm circa il ricevimento del trattamento, e che nessuno dell’azienda BrainStorm gli ha mai dato l’autorizzazione verbale o scritta, per sottoporsi al trattamento in Israele o in qualsiasi altro posto. Abbiamo provato ad iniziare una conversazione direttamente con il paziente e/o la sua famiglia senza aver avuto alcun successo. Mentre abbiamo la più grande compassione per il paziente e la sua famiglia, BrainStorm non è coinvolto in questo processo. Quindi; stiamo presentando questa dichiarazione per chiarire il fatto e sistemare la situazione per bene pubblicamente" (QUI IL DOCUMENTO UFFICIALE).
Attraverso la pagina Facebook sulla quale comunicano Palumbo e il fratello, il malato di Sla di 21 anni fa sapere:
"Sono venuto a sapere di un aggiornamento pubblicato sul sito ufficiale della terapia BRAINSTORM. Tale aggiornamento dichiara di non essere a conoscenza del mio inserimento nella sperimentazione. Niente paura: ci è stato assicurato da Gerusalemme che l’accaduto è dovuto ad una mancata comunicazione tra le cliniche in Israele e U.S.A. Si tratta dunque di un semplice intoppo burocratico.
Ovviamente, non poteva mancare il piccolo manipolo di soliti ignoti, ad attendere la tanto succulenta notizia che desse loro la possibilità di sfogare il proprio odio represso. Mi dispiace dover interrompere la loro mezz'ora di compiacimento: in serata abbiamo attivato i canali per chiarire il malinteso, ed a breve ci sarà una smentita!
In attesa della rettifica ufficiale, specifico che è la stessa Presidenza del Consiglio a mantenere i contatti con la clinica dove mi sottoporrò alla sperimentazione e che verranno presi provvedimenti nei confronti di qualsiasi manipolazione della suddetta notizia ai fini di diffamazione.
Solo uno sciocco si sarebbe esposto come ho fatto io, se non fosse stato sicuro di ciò che diceva. Ho 21 anni: voglio solo salvarmi la vita.
Tranquilli: io parto! E quando tornerò, userò le mie gambine per andare a trovare tutti quelli che ballano sulla mia disgrazia, per guardarli dritti negli occhi e mettere alla prova il coraggio di una persona che non si può nascondere dietro ad uno schermo".