CAGLIARI. "Il tavolo del latte deve rimanere in mano alla Prefettura di Sassari: non vogliamo che passi all'assessorato all'Agricoltura". Corrono veloci tra le chat e i gruppi dei pastori sardi i dubbi e le perplessità sulla volontà del neo assessore all'Agricoltura Gabriella Murgia di riportare il coordinamento del tavolo nelle mani della Regione. Il motivo è semplice: "Non ci fidiamo più", scrivono gli allevatori in un comunicato firmato da Gianuario Falchi, uno dei portavoce della protesta. La loro unica garanzia, adesso, è che "ci siano il ministro e il prefetto". Il compito dell'assessorato invece, secondo i pastori, è quello di "cambiare marcia e fare la sua parte visto che dopo tre mesi dalle elezioni è ancora fermo: dovrebbe occuparsi nell'immediato di quei 10 milioni della Ffirs e dei 10 milioni dell'ammasso volontario". Tutte cose che - si legge nel comunicato - "sarebbero già dovute essere fatte".
"Da come se ne parla sembra che la protesta del latte sia finita e sia tutto risolto, ma non è così", scrive Falchi. E poi lancia un appello ai pastori che lo hanno accompagnato nella protesta: " Il 31 maggio alle 10.30 fuori dalla Prefettura dovreste essere numerosi, perchè potrebbero esserci decisioni importanti da prendere, soprattutto per questa insistente richiesta generale di spostare il tavolo all'assessorato all'Agricoltura".