CAGLIARI. Un'operazione gigantesca contro l'immigrazione clandestina è stata eseguita dalla squadra Mobile e dalla Digos di Cagliari: 198 i denunciati, 28 sono italiani. Tredici gli arrestati: bengalesi che avevano messo in piedi la rete, ma anche due segretari della commissione per il riconoscimento del diritto alla protezione internazionale. Tra gli indagati anche un avvocato.
L'indagine ha seguito due filoni. A capo della rete di stranieri smantellata dalla Mobile c'era Abus Salam, bengalese di 42 anni, residente in via Dettori. Aveva messo in piedi un sistema che, attraverso la complicità di finti datori di lavoro e finti locatari, creava le condizioni per l'accoglimento della richiesta di asilo: agli stranieri venivano forniti falsi domicili e finti contratti di lavoro come badanti in cambio di somme che andavano dai 500 ai 6mila euro. Complici di Salam erano due connazionali, interpreti davanti alla commissione, che segnalavano ai richiedenti quali fossero i documenti buoni per potersi vedere accettata la richiesta. In questo filone il fermo è stato disposto per otto persone. Il meccanismo ha funzionato per almeno due anni, nei quali si erano moltiplicate le domande.
La Digos invece ha arrestato cinque individui. L'accusa è di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. In manette sono finiti anche i due funzionari della commissione sul diritto d'asilo che in cambio di corrispettivi in denaro hanno millantato di poter influire sul buone esito della richiesta di asilo. D'accordo con tre bengalesi assicuravano a chi pagava la priorità sull'esame delle domande.
Le indagini hanno escluso ogni coinvolgimento di membri effettivi della commissione. Il capo della squadra Mobile Marco Basile ha spiegato: ”È stato fermato un meccanismo che rischiava di far diventare Cagliari un fulcro di arrivi”.
Contratti falsi e funzionari corrotti: clandestini a Cagliari, maxi retata
- Monica Magro
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