CAGLIARI. Un gruppo fermato ieri pomeriggio, un altro questa mattina all'alba. E altri sette uomini fermati questo pomeriggio. Sardegna, coste del Sulcis: il mare calmo ha fatto risalire il ritmo degli sbarchi clandestini dei gruppi di Algerini che attraversano il canale di Sardegna partendo dalle coste di Annaba. In nemmeno 24 ore sono 22 i nuovi arrivati.
La segnalazione sul nuovo ingresso non autorizzato in Sardegna arriva da Mauro Pili, che negli ultimi anni ha seguito da vicino tutte le vicende connesse alla rotta diretta Algeria-Sardegna: "Altro che blocco migranti", attacca, "questo è un colabrodo". Una tratta molto battuta, tanto che il ministro dell'Interno Matteo Salvini, il 24 aprile aveva annunciato l'apertura, entro ottobre, del centro di permanenza e rimpatrio di Macomer (NEL VIDEO).
Intanto il caso (ri)finisce in Parlamento, attraverso un'interrogazione del deputato di Fratelli d'Italia Salvatore Deidda, che chiede il blocco navale attraverso l'im,piego della Marina militare: "Ho presentato interrogazioni (ancora non risposto), risoluzioni (ancora non risposto) e questo pomeriggio presento una ulteriore interrogazione in Commissione Difesa, a risposta immediata, per sapere quali azioni intende prendere il Governo dopo l'ultimo sbarco, di quest'oggi, di 15 immigrati (il dato doveva essere ancora aggiornato, ndr) e perché non invia delle navi della Marina Militare, facendo base a Cagliari, per controllare il tratto di mare tra la Sardegna e l'Algeria", è il commento del capogruppo di Fdi in commissione Difesa.
Interviene anche il deputato di FI Ugo Cappellacci: “Gli sbarchi di questi giorni confermano che la rotta dell’immigrazione clandestina Algeria-Sardegna è ancora attiva. È urgente intervenire per bloccare un flusso che è stato definito perfino da Frontex un pericolo per la sicurezza nazionale. Nei mesi scorsi – ricorda Cappellacci- il Governo ha accolto un nostro ordine del giorno sulla questione e assunto impegni precisi per affrontarla, dopo anni di omissioni degli esecutivi del centrosinistra. Ora sollecitiamo il mantenimento di quegli impegni e l’avvio di azioni straordinarie per difendere, anche in Sardegna – ha concluso Cappellacci- i confini nazionali”.