CAGLIARI. Matteo Salvini tornerà a Cagliari. Ma non in campagna elettorale. E nemmeno come ministro dell'Interno. Lo farà per andare in tribunale, in qualità di persona offesa nel processo per diffamazione, minacce e istigazione a delinquere che si aprirà il 19 luglio contro l'antifascista e attivista cagliaritano Mauro Aresu, rinviato a giudizio per un post su Facebook - considerato offensivo - scritto nel settembre 2017, quando era stato annunciato l'arrivo di Salvini in città per novembre, quando avrebbe partecipato al raduno regionale del Carroccio.
Il vicepremier ha firmato di suo pugno la querela, portata avanti dall'avvocato Claudia Eccher, e si è anche costituito parte civile, chiedendo 30mila euro per il risarcimento del danno.
Nelle fasi preliminari del procedimento era anche arrivata la proposta: ritiro della querela in cambio di soldi e scuse pubbliche. Ma Aresu, assistito dall'avvocato Marcella Cabras, ha rifiutato: "Non abbiamo nemmeno chiesto riti alternativi", spiega la legale, "perché il post esprimeva solo dei giudizi politici: non conteneva insulti personali né minacce. Era la manifestazione della libertà di espressione e durante il dibattimento lo dimostreremo", conclude la Cabras.
Lo scritto "incriminato" faceva riferimento al distributore di piazzale Loreto, nel quale Benito Mussolini venne appeso a testa in giù.
Post contro Salvini, antifascista cagliaritano finisce sotto processo
- Redazione
- News