LO SCANDALO. Nessun passo indietro da parte della segretaria Francesca Ticca e un'inchiesta interna aperta dal nazionale, anche su richiesta della diretta interessata. È ad altissima tensione il clima all'interno della Uil, il sindacato finito al centro del ciclone causato dalla svuotamento di alcuni conti intestati al sindacato - tra questi anche uno nel quale erano confluiti i fondi raccolti per le emergenze poco tempo dopo l'alluvione del 2013 - con il trasferimento delle somme in Svizzera. Autore delle operazioni bancarie, secondo un esposto alla Procura di Sassari presentato dal Banco di Sardegna, il marito della tesoriera Uil Angela Lobrano, ex dipendente della filiale del Banco di Villanova Monteleone.
Il vertice convocato a porte chiuse - e telefoni spenti - con tutti i dirigenti regionali del sindacato, nella sede di via Po a Cagliari, si è concluso con un nulla di fatto. La Ticca ha resistito alle numerose richieste di fare un passo indietro, rivolte a lei e alla sua fidatissima Lobrano. La segretaria, all'indomani dell'esplosione del caso e anche davanti a tutti i delegati, ha ribadito di essere vittima di un sistema dal quale sarebbe stata danneggiata, altro che sottrazione di fondi. E intanto arriva anche una nota della Uil nazionale: anche "su esplicita segnalazione della segreteria regionale della Uil Sardegna, che si considera parte lesa nella vicenda, la segreteria nazionale ha predisposto una verifica di tutti gli atti e le operazioni a cui si fa riferimento". Solo alla fine della ricostruzione, conclude la nota, "si potranno assumere decisioni corrette e coerenti".
E se anche la Ticca dovesse uscire "pulita" da questa vicenda, c'è da dire che ai vertici Uil non c'è l'abitudine di fare un passo indietro davanti a ombre sull'operato: il segretario nazionale Carmelo Barbagallo è a processo perché accusato di aver fatto crociere e acquistato gioielli con il soldi del sindacato. E non si è dimesso.