TERRALBA. Quando la bara avvolta nella bandiera dei Quattro Mori è uscita dalla cattedrale di San Pietro si è alzato un grido: "Libertà, libertà", scandito dalla piazza gremita. E poi: "Indipendenza, indipendenza". Poi, un momento di silenzio, squarciato dal grido di dolore della moglie di Doddore Meloni, morto a 74 anni dopo mesi di sciopero della fame: era ricoverato al Santissima Trinità a Cagliari, sfiancato dalla protesta iniziata a Massama, nel carcere dove si trovava rinchiuso per scontare una condanna per evasione fiscale. Dal pulpito don Gianfranco Zuncheddu ha accusato lo Stato per questa morte, "perché non ha capito Doddore". L'omelia è stata pronunciata in sardo: "Indipendentista fino alle ossa".
LA DIRETTA DA TERRALBA
Il trasferimento del feretro verso il cimitero è stato accompagnato dallo sventolare delle bandiere dei Quattro Mori, di quelle della repubblica di Malu Entu e anche i vessilli degli indipendentisti veneti con il Leone di San Marco. Dietro la bara anche l'europarlamentare leghista Mario Borghezio. Ma le parole più "forti" sulle modalità della morte dell'indipendentista sardo sono arrivate da don Angelo Pittau, direttore della Caritas della diocesi di Ales-Terralba: "Doddore è morto per un ideale", ha detto, "e i sardi devono perseguire quell'ideale".