ROMA. Esiste il rischio concreto di infiltrazioni terroristiche legate al flusso migratorio che viaggia tra l'Algeria e la Sardegna. La preoccupazione era strisciante e adesso la certificazione del pericolo dello sbarco di fondamentalisti soprattutto sulle coste del Sulcis è certificato dall'ultima relazione al Parlamento dei servizi di Intelligence.
Gli 007 hanno fatto riferimento agli sviluppi investigativi sui cosiddetti “sbarchi occulti”, ossia le “traversate effettuate in elusione dei controlli per evitare l'identificazione dei migranti e favorirne la dispersione sul territorio nazionale”. Stando alla ricostruzione dei Servizi è stato attestato l'utilizzo – considerato sporadico e non strutturale - dei canali dell'immigrazione clandestina per il trasferimento in Europa di estremisti sub-sahariani”. In particolare ha destato preoccupazione l'arresto a Napoli, in aprile e in giugno, di due gambiani, arrivati via mare dalla Libia dopo un periodo di addestramento in un campo gestito da Daesh nel deserto libico.
Ma gli sbarchi occulti, sempre secondo la relazione, hanno riguardato soprattutto le partenze dalla Tunisia: qui risulta “ una ramificata rete criminale con basi e referenti in territorio nazionale”. Sotto al lente degli 007 però c'è anche l'Algeria, luogo di partenza dei viaggi diretti verso la Sardegna.
L'andamento complessivo dei flussi via mare – è spiegato nella relazione - ha conosciuto, nel 2018, "una contrazione degli arrivi senza precedenti, segnando una flessione di oltre l'80%. Tale sviluppo è da attribuire soprattutto alla rafforzata capacita' della Guardia costiera libica nella vigilanza delle acque territoriali, e alla drastica riduzione delle navi delle Ong nello spazio di mare prospiciente quelle coste che, di fatto, ha privato i trafficanti della possibilità di sfruttare le attività umanitarie ricorrendo a naviglio fatiscente e a basso costo".
Per quanto riguarda la Sardegna, invece, gli stranieri sbarcati dall'inizio dell'anno sono appena una trentina.