CAGLIARI. "Il comportamento degli industriali è inqualificabile". Il giorno dopo la beffa al tavolo romano, la rabbia dei pastori non è sbollita. "In una situazione di emergenza economica e sociale - spiega in un comunicato la delegazione dei pastori che ha partecipato il 21 febbraio al vertice al ministero dell’Agricoltura delegazione dei pastori - in cui le aziende di ovini stanno mettendo a rischio non solo il reddito di quest’anno ma anche il loro capitale di bestiame per colpe legate alla mancata programmazione da parte dei trasformatori e in particolare degli industriali che sono responsabili del 60% della sovrapproduzione di Pecorino Romano, si permettono di non partecipare al tavolo dopo aver fatto una proposta che prevedeva un miserabile aumento dell’acconto a 72 centesimi senza alcuna garanzia di una griglia che porti il prezzo rapidamente ad almeno un euro come approvato da più di mille allevatori nell’incontro di Tramatza.
E ancora: "Ci siamo seduti al tavolo portando una proposta ragionevole che si articolava su due punti, punto A riferito esclusivamente alla campagna in corso; punto B riferito alla programmazione delle campagne future. Il tutto prevedeva un percorso da concordare con gli industriali per legare il prezzo del latte al prezzo del Pecorino Romano considerando che a seguito degli interventi del Ministero degli Interni e dell’Agricoltura, della Regione Sardegna e del Banco di Sardegna sono attesi forti incrementi delle quotazioni nei prossimi mesi".
Le cose non sono andate però nel migliore dei modi: "Non l’abbiamo neppure potuta discutere perché gli industriali non si sono presentati. Questo atteggiamento dilatorio non danneggia solo i pastori ma tutta la filiera perché di fatto rallenta l’avvio delle misure di sostegno del comparto. Dunque oltre al danno della mancata programmazione dell’anno scorso gli industriali perserverano a provocare danni all’economia della Sardegna".
Nonostante ciò siamo ancora disponibili a presentarci al tavolo che sarà convocato dal Prefetto di Sassari speriamo il prima possibile, per ripresentare la nostra piattaforma. Se gli industriali dovessero continuare a snobbare i tavoli di confronto, ci troveremo costretti a chiedere l’annullamento dei contratti in essere per la palese violazione dell Art. 62 , comma 2 del D.L. n. 1 /2012 che “vieta qualsiasi comportamento del contraente che, abusando della propria maggior forza commerciale, imponga condizioni contrattuali ingiustificatamente gravose, ivi compresi , prezzi particolarmente iniqui o palesemente al di sotto dei costi di produzione”
Il comunicato si chiude con un ringraziamento a "tutte le Istituzioni Nazionali e Regionali che hanno consentito l’avvio del tavolo e della trattativa che ha subito un grave arresto per colpe non imputabili al loro impegno".
Guerra del latte, la rabbia dei pastori contro gli industriali: "Danneggiano tutta la Sardegna"
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