Gianuario Falchi parla di ordine pubblico alla fine dell'incontro di Cagliari
CAGLIARI. Tolleranza zero contro i blocchi stradali, contro i presidi davanti ai caseifici che impediscono l'entrata e l'uscita di un goccio di latte o di una scaglia di pecorino, contro i posti di blocco per la autocisterne. Ecco l'altra faccia della trattativa sul prezzo del latte in Sardegna. Durante il confronto industriali-pastori in Prefettura a Cagliari il tema centrale era economico e il risultato ormai è noto a tutti: la proposta di pagare un litro a 72 centesimi e, attraverso il ritiro delle eccedenze di pecorino romano con 43 milioni di euro di Stato e Regione, l'innesco di un meccanismo che dovrebbe portare il prezzo a 80 entro maggio e a un euro al conguaglio di novembre. Oltre alla promessa della costruzione di un impalcatura "istituzionale" che dovrebbe portare alla riforma della filiera, con la nascita di un prefetto che dovrà sorvegliare sugli industriali affinché non distorcano il mercato a danno dei produttori e l'ingresso dei pastori nei consorzi di tutela del Dop.
Ma con il ministro all'Agricoltura Gian Marco Centinaio e il presidente Francesco Pigliaru - presente anche il prefetto di Cagliari Romilda Tafuri - si è discusso anche di ordine pubblico. E il messaggio ai pastori in lotta è stato chiaro: ora la proposta c'è, non verranno più tollerate tutte le azioni che in quest'ultima settimana sono servite ad attirare su una vertenza che ha messo in ginocchio un intero settore,e non solo. Le forze dell'ordine, finora, hanno ricevuto l'ordine di gestire, di non intervenire con la forza. Da lunedì 18 febbraio cambia tutto. I blocchi se resteranno davanti ai caseifici, verranno smantellati d'imperio. Tutto, adesso, dipende da come le campagne assorbiranno il documento partorito dal tavolo sul latte. E se lo faranno.