CAGLIARI. Bastano due foto di un'autocisterna (forse vuota) con insegne bulgare, sbarcata al porto di Olbia, per far capire qual è il clima: "Bruciatela", "Fucilate", "Buttatela in mare". Commenti di pastori infuriati: temono che il mezzo trasporti il latte sostitutivo verso qualche stabilimento, visto che tanti - tantissimi - in Sardegna hanno deciso di vuotare per terra i loro refrigeratori per protesta contro il prezzo misero di 60 centesimi al litro.
La situazione è esplosiva: per oggi sono previsti blocchi sulla 131, ad Abbasanta, e riunioni in vari centri dell'Isola, come a Gonnesa. Nel centro della Sardegna ogni allevatore porterà due bidoni, che con tutta probabilità verranno versati sulla strada. La rabbia delle campagne è pronta a esplodere, tanto che ieri nelle varie chat - perché l'organizzazione della protesta è molto più social di quanto si possa pensare - girava anche la proposta di un assedio al palazzo della Regione, col blocco di tutte le uscite: ipotesi scartata solo per ragioni logistiche.
Un confronto tra pastori e industriali, ritenuti responsabili dei prezzi da fame. è andato in scena ieri a Cagliari alla fine del tavolo convocato dalla Regione per discutere se e come intervenire. Pierluigi Pinna di Thiesi e Argiolas si sono intrattenuti con alcuni allevatori che li hanno contestati. Il presidente di Coldiretti Battista Cualbu ha avuto un bel daffare a tenere calmi gli animi, che si sono esasperati quando gli industriali hanno detto "Stiamo lavorando per voi, abbiate pazienza". C'è il video.