CAGLIARI. L'acqua è poca e di pessima qualità, ed è anche difficile potabilizzarla: questa la fotografia della situazione in Sardegna. Molti Comuni isolani sono rimasti senza acqua o hanno dovuto fare i conti con i razionamenti. La crisi più grave degli ultimi vent'anni si è registrata soprattutto nel sassarese, dove molte amministrazioni hanno già richiesto lo stato di calamità naturale, e dove proprio l'amministratore unico di Abbanoa Alessandro Ramazzotti circa un mese fa ha rivolto ai primi cittadini l'invito a emanare ordinanze per un utilizzo consapevole della risorsa idrica.
L’Unione del Barigadu si è già mossa autonomamente per potenziare la rete dei punti di prelievo idrico installando nuovi serbatoi sia per le aziende agricole che per l’attività di protezione civile. Lo stesso hanno fatto o stanno facendo i singoli Comuni. Ramazzotti comunque assicura: "Un inizio d'estate impegnativo che speriamo di superare nei prossimi giorni. Voglio tranquillizzare le persone perché anche nell'emergenza più acuta gli usi civili avranno la priorità".
Nessuna rassicurazione arriva però per quanto riguarda le campagne: "L'agricoltura avrà grossi problemi, ci sono in corso razionamenti dovuti proprio alla scarsa qualità dell'acqua - dice Ramazzotti, che poi ironizza - l'estate per Abbanoa è come il Natale per i supermercati: siamo mobilitati, pochissime ferie e tutti dispiegati per garantire anche ai turisti una stagione fra le migliori possibili. Alcune migliorie sono già state fatte, le condizioni saranno migliori rispetto al passato. Ci sono delle realtà della Sardegna dove i collegamenti in rete sono stati fatti quasi con i tubicini della Coca-cola".
Sulla siccità nell'Iglesiente arriva in mattinata anche la denuncia del deputato di Unidos Mauro Pili