CAGLIARI. La gara d'appalto è sbagliata e bisogna revocarla, dice il direttore generale del Comune. Impossibile, scrive il dirigente dell'assessorato, la legge non lo permette e rischiamo di dover risarcire chi ha partecipato. Non c'è un bel clima in Comune, settore Ambiente. Al centro dello scontro fra la city manager uscente Maria Cristina Mancini e il dirigente del settore, Caludio Maria Papoff, c'è il servizio di manutenzione del verde pubblico in città. Alberi - quelli che rischiano di crollare, se non mantenuti, nei giorni di forte vento - aiuole, parchetti: tutto da affidare con un bando (anzi sei, ma tutti con lo stesso oggetto su diverse zone) finito al centro di uno scontro.
Da una parte c'è la Cgil, che contesta i criteri di selezione delle imprese: non è stato prevista, è la contestazione, la clausola sociale che imporrebbe al vincitore della gara il riassorbimento dei sessanta lavoratori già impiegati nel settore. E gli operai sono sul piede di guerra da un mese, da quando il 9 maggio è stato pubblicato il capitolato. Fanno scioperi e manifestazioni sotto il Comune.
Due giorni fa la lettera della Mancini, indirizzata a Papoff: la gara preparata viola il codice degli appalti, bisogna inoltre prevedere il salvagente per quelli che rischiano di rimanere senza lavoro. Ieri la risposta di Papoff, con lettera protocollata. In sintesi dice: le procedure per l'aggiudicazione sono quasi completate, cambiare i parametri di gara vorrebbe dire che dobbiamo revocare tutto ma non esistono i profili di interesse pubblico che giustificherebbero questa mossa. E se anche esistessero, afferma ancora il dirigente, andremmo comunque incontro a una richiesta di risarcimento danni da parte di chi ha partecipato. Al vincitore poi, è ancora le tesi di Papoff, non si può imporre in alcun modo di assumere i dipendenti delle ditte uscenti.
Insomma: Papoff non ha nessuna intenzione di fare un passo indietro. In Comune la grana è grossa, perché si piazza in un clima già avvelenato che ha portato procedimenti disciplinari pesanti nei confronti di dipendenti, In più c'è la gestione dei parchi pubblici: era stato lo stesso Papoff a segnalare che Monte Urpinu, l'ex vetreria di Pirri, San Michele e l'Orto dei Cappuccini - solo per citarne alcuni - con annessi servizi di ristorazione, rischiavano di essere chiusi perché le attuali gestioni sono state affidate con delle presunte irregolarità e non c'era personale per preparare le nuove gare. Una bomba che è stata disinnescata con un provvedimento d'urgenza dell'assessore Paolo Frau. Un tampone. Che rischia di saltare a causa di veleni interni. A Cagliari, una delle città con il verde pubblico più esteso d'Italia.