CAGLIARI. La Regione punta (anche) sul "turismo gay": con questa definizione compare uno dei quattordici assi strategici sui quali la Regione punta per cambiare il sistema turistico sardo. Secondo l’Arc di Cagliari “è sicuramente un passo in avanti perché significa che la Sardegna sta diventando un posto più accogliente per le persone lgbt”, ha detto Michele Pipia, “si tratta di un turismo interessante, persone che solitamente non hanno famiglia, sono single e con un potere di spendita non indifferente. La Sardegna rispetto ad altre regioni è molto più avanti”.
Per far incontrare la comunità lgbt esiste anche un’applicazione che è diventata un punto di riferimento per i viaggiatori. “Non si tratta di ghettizzare le persone, semplicemente si tratta di interessi diversi”, ha detto Nicola Usala, uno degli ideatori di Babaiola, “digitando l'esperienza o l'attività che si intende vivere in vacanza ed il budget a disposizione, si può trovare il proprio viaggio ideale grazie a un algoritmo che suggerisce le destinazioni basandosi sui gusti espressi”.