LA POLEMICA. L'annuncio era di quelli roboanti: arrivano ai Comuni i soldi per l'aver sopportato il peso della presenza dei poligoni militari. Vagonate di milioni (circa quindici) che lo Stato deve distribuire tra i centri della Sardegna che ospitano le aree di guerra simulata di Teulada, Capo Frasca e Quirra-Perdasdefogu e le caserme di La Maddalena. Mancano ancora all'appello i fondi del quinquennio 2009-2014 e a quelli si riferivano i comunicati celebrativi: soddisfazione a Roma, felicità a Cagliari in zona viale Trento, piano alti del palazzo della Regione. Invece niente. Non è arrivato un centesimo. Anche se gli indennizzi sono previsti da una legge nazionale. Tanto che i sindaci beffati scrivono a tutti, da Roma in giù (ministri della Difesa Roberta Pinotti e delle Finanze Pier Carlo Padoan, Francesco Pigliaru e Anci): "Nel mese di marzo i sindaci dei comuni sardi interessati da servitù militari hanno scritto una lettera al Ministro della Difesa, al Presidente della Giunta regionale e al presidente dell'Anci Sardegna per significare gli interminabili ritardi nell'erogazione dei fondi a ristoro dei disagi e dei vincoli per la presenza dei poligoni e delle esercitazioni. Risorse destinate ai Comuni e da questi utilizzate per la realizzazione di opere pubbliche e politiche sociali a beneficio dell'intera comunità": inizia così la lettera firmata da Antonello Ecca da Arbus, Anna Paola Marongiu da Decimomannu, Luca Montella dalla Maddalena, Mariano Carta (Perdasdefogu), Teresa Pintus (Sant'Anna Arresi), Daniele Serra (Teulada), Gian Luigi Serra (Ulassai), Giuseppe Loi (Villagrande Strisaili) e Sandro Porcu di Villaputzu.
Dopo la lamentela era arrivata la promessa: "In data 9 maggio un comunicato a firma della presidenza della Giunta regionale riportava la notizia dell'avvenuta sottoscrizione da parte del ministro Padoan del decreto che quantifica i parametri per l'erogazione del contributo ai Comuni e si stimava un tempo di conclusione dell'iter pari a circa un mese. Ad oggi però non si hanno notizie dell'effettiva conclusione dell'iter".Tutto fermo.
"Questo", scrivono i primi cittadini, "è oggetto di forte preoccupazione dei sindaci scriventi visto il termine ultimo del 15 luglio quale obbligo per tutti i comuni di trasmissione della richiesta di acquisizione o di cessione degli spazi finanziari annuali. Un ulteriore ritardo nell'erogazione dei fondi in oggetto non solo rischia di compromettere la corretta programmazione delle risorse entro tale data, ma in caso di trasferimento tardivo essi rischiano di finire in avanzo di amministrazione rendendoli di fatto inutilizzabili. Per questi motivi, considerati anche i tempi tecnici necessari per il trasferimento dei fondi dallo Stato alla Regione e da questa ai Comuni è assolutamente necessario concludere l'iter nei prossimi giorni, in caso contrario tali risorse saranno di fatto del tutto vane. Oltre al danno, la beffa". E di beffa parlano loro.