CAGLIARI. Il totonomi per le candidature alla presidenza della Regione inizia ad avere delle date di scadenza. Una (quasi, perché il Partito dei sardi rischia di diluirla su più giorni) per ogni squadra che si sta preparando alla conquista di Villa Devoto. 

C'è chi il candidato ce l'ha già: Autodeterminatzione punta su Andrea Murgia, economista di Seulo, classe 1971. C'è da capire se il gruppo di partiti indipendentisti arriverà compatto a febbraio: si sentono già suonare le sirene che partono dal fortino in costruzione di Massimo Zedda, che cercano di convincere pezzi di Rossomori e di ciò che fu l'Irs di Gavino Sale a fare il salto. Sotto quale ombrello non si sa ancora.

Perché la coalizione che dovrà sostenete il sindaco di Cagliari ancora non c'è. Meglio: è da ridisegnare. In questa ricostruzione si parte dal presupposto che l'ormai ex giovane primo cittadino del capoluogo sia in campo: la percentuale di vederlo candidato è data, anche tra i suoi, al 99 per cento. Le truppe sono al lavoro e tra i rivali gira anche la voce che possa contare su un buon budget per la campagna elettorale. Compagni di viaggio? Il Pd, certo, che non necessariamente correrà con questo nome: troppo inviso al popolo.  Uno che le cose di sinistra in Sardegna le conosce abbastanza bene dice che in questi giorni tra i democrat c'è il tentativo di cambiare veste per essere presentabili. Ma, e la metafora ha il copyright sempre dello stesso buon conoscitore, è un po' come quando Pippo indossa un pigiama e si trasforma in Superpippo. Solo che in questo caso non ci son noccioline e il risultato è che si vedono solo le toppe. Intanto nessuno conferma che la lista che appoggerà Zedda presidente si chiamerà "Progressisti di Sardegna". Di progressista ci sono solo il Campo e  la propensione dei sindaci che sosterranno il collega cagliaritano: 130 si era detto, ma i loro nomi non sono mai saltati fuori. Zedda, comunque, potrebbe sciogliere le riserve già la settimana prossima. Salvo che non decida di attendere le mosse dei principali avversari, che renderanno noti i nomi solo tra il 23 e il 24 novembre.

Il 23 dovrebbe farlo Matteo Salvini, che dovrebbe poggiare lo spadone sulla spalla del senatore sardista Christian Solinas, dato per candidato anche alla presidenza della commissione Antimafia di Palazzo Madama. Cariche incompatibili, ovviamente. Ma la strada tracciata porterebbe alla Sardegna e non a Roma. L'occasione sarà il congresso del Partito sardo d'azione, in programma alla Fiera di Cagliari, al quale parteciperà anche il leader della Lega. E sarà anche il giorno nel quale il resto della coalizione, nonostante le autocandidature e le rivendicazioni di spazi degli ultimi giorni, inizierà a marciare allineata: da Forza Italia fino a Fratelli d'Italia, passando per Riformatori e Udc. 

Per stare in area governativa (romana) ci sono poi i Cinque Stelle. La condanna di Mario Puddu, candidato naturale, non era del tutto inattesa. Ma ha preso comunque in contropiede attivisti e portavoce pentastellati. Che al momento non sanno ancora se si dovranno ricelebrare le regionarie (poco probabile) o se il nome dell'aspirante presidente della Regione verrà calato dall'alto dello scranno di Luigi Di Maio. Intanto proliferano i  depistaggi, i nomi da bruciare, quelli improbabili. Le fonti sono tutte interne al Movimento, ma c'è chi se la prende con la stampa. E che ci sia un problema nella galassia grillina è evidente. Tanto che per domenica 11 novembre è stato fissato un incontro fra portavoce per dare una risposta a una domanda di leninista memoria: che fare? Perché il tempo stringe. Anche in questo caso c'è una data: un incontro ufficiale convocato dal gruppo Cinque Stelle di Macomer per il 24 novembre (a visita di Salvini conclusa). Titolo: "La Sardegna che mi aspetto/a". Che possa arrivare una sorpresa lo dicono gli stessi organizzatori: "L'obiettivo principale è di incontrarsi : Attivisti, Portavoce , Candidati, Parlamentari e ... magari qualche gradita sorpresa... e di confrontarsi e ascoltarsi attraverso il metodo dei tavoli tematici". "Qualche gradita sorpresa", quindi: Di Maio? Il candidato? Si vedrà. 

Chi sembra tirare dritto per la sua strada (anche lui asserendo di avere un folto numero di amministratori locali alle sue spalle) è il leader del Partito dei sardi Paolo Maninchedda con le sue Primarias, primarie in salsa indipendentista per le quali ci sarebbero già quattro candidati. Uno è il costruttore Antonio Sardu, l'altro è Matteo Murgia (che ha rinunciato alla corsa in solitario). Sugli altri nomi c'è da scommettere solo sullo stesso Maninchedda, Per partecipare c'è tempo fino al 15 novembre. Poi le votazioni, anticipa lo stesso ex assessore ai Lavori pubblici della Giunta Pigliaru, potrebbero durare anche dieci giorni, su consiglio della società che si occuperà della gestione sulla piattaforma Eligo, la Id Technology. Data orientativa, comunque: 16 dicembre.