CAGLIARI. Ha rischiato di non poter assistere a un concerto che aspettava da settimane perché, nonostante le rassicurazioni, al piccolo Auditorium di Cagliari non funzionava il servoscala per i disabili. Protagonista dell'episodio (ancora, nel 2018) è Claudia Firino, ex assessore regionale alla Cultura. Vive su una sedie a rotelle, ha deciso di raccontare queullo che le è capitato perché "è avvilente e grave dover scrivere post del genere nel 2018. E avere la sensazione di percorrere all'indietro un eterno gioco dell'oca.
Ma nonostante tutto mi piacerebbe che questa storia non fosse ordinaria, quotidiana, scontata. Voglio pensare che assieme a tutte le storie e le denunce che vengono fatte quotidianamente sarà letta, pensata. E servirà per fare meglio la prossima volta".
La meravigliosa musica degli Avion Travel ha reso meno amara una serata da museo degli orrori della cultura accessibile.
Il bellissimo concerto che si sarebbe dovuto tenere negli spazi esterni dell'Exma di Cagliari, è stato spostato qualche giorno fa all'Auditorium comunale per rischio di pioggia. Con più di un brivido di terrore, memore dei gravi problemi di accessibilità dell'Auditorium, mi informo sulla situazione dell'unico ingresso accessibile per le persone con disabilità motoria: quello laterale, dotato di un vecchio servoscala spesso non funzionante. Dopo un filo diretto durato ore con le gentilissime operatrici del Box Office arrivo a teatro con l'assicurazione che la piattaforma funziona ed è stata preventivamente testata nel pomeriggio degli organizzatori. Penso che sarà giusto, domani, riconoscere l'efficienza dell'organizzazione e immaginare che l'attenzione alla partecipazione di tutti ci sarebbe stata anche senza le mie sollecitazioni.
Al mio arrivo, invece, non solo il servoscala non funzionava, ma nessuno aveva ritenuto di doverlo controllare. Lo leggo negli occhi del ragazzo (immagino dell'organizzazione) che prima cerca goffamente di negare il mancato controllo, poi assume l'inequivocabile atteggiamento di chi non ha capito la gravità della situazione e infine ci lascia in compagnia dei volontari sanitari che ci aiutano ad entrare. Sì, perché contrariamente a quello che faccio per principio in queste situazioni, ho partecipato comunque al concerto, per non rovinare una serata con un'amica programmata da settimane.
Non so dire davvero se sia stata più grave la trascuratezza nella verifica della percorribilità dell'unico accesso per gli spettatori con disabilità motoria da parte degli organizzatori o la superficialità con cui mi è stato assicurato il funzionamento del servoscala.