CAGLIARI. Si trovava ai domiciliari dopo la condanna per l'omicidio di Sandro Picci, ucciso nell'ottobre del 2016 a Is Mirrionis con un colpo di pistola. Ieri però Martin Aru, 25 anni, cagliaritano, è finito di nuovo in carcere assieme alla sua compagna di 24 anni e a un amico 31enne con l'accusa di spaccio di droga. Tornato in cella, ha cercato di suicidarsi impiccandosi con un laccio rudimentale fatto con i propri vestiti. Solo l'immediato intervento della polizia penitenziaria ha scongiurato il peggio. È stato proprio uno degli agenti ad accorgersi del dramma dando l’allarme ed entrando subito nella cella sorreggendo il corpo di Aru che altrimenti sarebbe sicuramente morto. Nel frattempo sono arrivati altri poliziotti che hanno tagliato il cappio riuscendo a salvare il giovane, che è stato subito soccorso anche dai medici dell’infermeria.
"Oggi - ha commentato il segretario generale aggiunto della Fns Cisl Giovanni Villa - la polizia penitenziaria ha salvato la vita a un detenuto, come molte volte capita all’interno dei penitenziari italiani. Nel complimentarci con i colleghi per il lodevole intervento a tutela della vita umana sottolineiamo quanto sia difficile il lavoro del poliziotto penitenziario specialmente in contesti come quelli del carcere di uta. L’amministrazione riconosca a chi è intervenuto la giusta attenzione proponendo per loro il riconoscimento adeguato".