ROMA. Andrea Mura non era alla Camera mentre scoppiava la bagarre sulle sue dimissioni, che sono passate a larga maggioranza: il velista non è più parlamentare della Repubblica.
Prima la lettura della lettera inviata al presidente della Camera di Roberto Fico (qui il contenuto). Poi l'intervento del collega sardo di Forza Italia Pietro Pittalis: "Mura è sardo come me, eletto in Sardegna. Provo disagio, ma non imbarazzo: quello lo provano i colleghi del Movimento 5 Stelle, che hanno predicato bene ma razzolato male. C'è una responsabilità politica che è del vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio, che durante la campagna elettorale aveva chiamato a testimoniare ciò che doveva rappresentare il nuovo proprio Andrea Mura. Lo ha voluto lui in Parlamento".
La lettera di dimissioni di Andrea Mura
All'attacco è andato il Pd Enrico Borghi: "Abbiamo assistito all'emersione del carattere leninista del Movimento 5 Stelle: perché Mura non è venuto in quest'aula a spiegare? Perché ha mandato solo la lettera?". Ha preso la parola anche Maurizio Lupi (Noi con l'Italia), che ha annunciato il suo voto contrario alle dimissioni: "Non possiamo rimandare di nuovo al voto i cittadini sei mesi dopo le elezioni: così si allontanano ancora di più i cittadini dalla politica". In caso di accoglimento delle dimissioni a Cagliari, dove Mura è stato eletto all'uninominale, sono necessarie elezioni suppletive.
Poi è stato il turno di Emanuela Corda (Movimento 5 Stelle): "Non provo alcun imbarazzo, da sarda e da parlamentare del Movimento. Sono felicemente diversa da questo contesto: chi prima chiedeva le dimissioni immediate di Mura adesso chiede il rinvio della votazione. Avete perso la credibilità", ha detto la Corda rivolgendosi ai banchi dell'opposizione, da dove si sono sollevate delle contestazioni, alle quali la deputata ha risposto: "Siete dei cafoni, maleducati, indecenti: non sapete comportarvi quando parla una signora. In Sardegna abbiamo eletto 16 parlamentare su 25: voi siete il nulla".
Bruno Tabacci (+Europa) ha respinto le accuse al mittente: "Ci danno lezioni di etica loro? Ma se non sanno nemmeno quale sia l'etica parlamentare". Emanuele Fiano del Pd è intervenuto a titolo personale: "Abbiamo letto una lettera, il collega Mura ci ha testimoniato di avere subito accuse infamanti: non ho memoria di qualcuno che in quest'aula abbia detto delle cose de genere sul suo gruppo, quello che lo ha fatto eleggere. Non venite a farci lezioni di coerenza".
Sempre a titolo personale è intervenuto il sardo di Fratelli d'Italia Salvatore Deidda: "Quelle assenze di cui è accusato Mura è relativa solo alle votazioni. Poi Mura ha rilasciato delle dichiarazioni alla stampa ed è scoppiato il caso. La candidatura di Mura è un'offesa per chi considera, come noi, la politica come arte sacra".
L'ex presidente della Camera Laura Boldrini ha chiesto che venissero presi provvedimenti contro la Corda, che ha definito "indecenti" i suoi colleghi solo perché hanno espresso del dissenso. La risposta della vicepresidente dell'aula Maria Edera Spadoni del Movimento 5 Stelle ha fatto scoppiare il caos: "Indecente non è offensivo".
Beatrice Lorenzin ha piegato "di aver visto Mura solo in barca a vela. Le norme a tutela del Parlamento difendono la democrazia e la Costituzione: le parole contenute nella lettera sono inquietanti, ha detto che ha paura di voi del Movimento 5 Stelle: Mura deve essere coinvolto nel dibattito". A prendere piede, poi, la rabbia di Forza Italia per le dichiarazioni della Corda e la sua definizione di "indecenti" dei colleghi parlamentari. Alessia Rotta del Pd ha preso in mano la Treccani, per chiarire che "indecente" è una parola offensiva.
Andrea Del Mastro Delle Vedove (FdI): "Se io sono indecente, pare si possa dire, allora è putrido raccontare che non si erano accorti di avere un testimonial dei mari: se ne sono resi conto solo quando se ne sono occupati i giornali. Una figura schifosa, immorale, putrida".
Alla Corda ha replicato anche la sarda Romina Mura (Pd): "Ha detto che ci hanno annientato? Che parola è? Al limite ci avete battuto. Quanto a Mura: qualcuno ha scoperto il vizio e i 5 Stelle poi sono intervenuti. Gli elettori di Cagliari, che devono tornare al voto, stiano più attenti, visto il risultato ottenuto