NUORO. Era già tutto pronto. Una "paradura", nobilissima tradizione del mondo agropastorale sardo per aiutare chi, per calamità naturali o altre sfortune, non ha più un gregge. Un anno fa i pastori sardi erano andato a Cascia, in Umbria, per dare una mano ai colleghi che con il terremoto avevano perso tutto o quasi. Oggi tocca invece ai proprio pastori umbri, una "paradura" di ritorno. Tra i beneficiati, in una grande iniziativa di solidarietà portata avanti anche da Gigi Sanna, leader degli Istentales e allevatore a Nuoro, ci sarebbe dovuto essere Matteo Boe, ex bandito di Lula, tornato in libertà dopo aver trascorso 25 anni di carcere. Quindici agnelle per lui, che come "riparazione" vuole tornare a fare il pastore.
La notizia però ha sollevato più di una polemica e così è stato lo stesso Sanna a dire stop, con grande rammarico: "I sardi hanno un’anima - scrive sul profilo Facebook degli Istentales - che è dettata dalla storia dei propri avi con culture e tradizioni. Oggi, dopo tutte le polemiche, abbiamo deciso di revocare il gesto più arcaico e rappresentativo della comunità sarda all’uomo Matteo Boe. Non possiamo permettere che i leoni di tastiera infanghino e soprattutto denigrino la persona umana con un gesto che, dalla notte dei tempi, appartiene al popolo sardo. Scusa Matteo... non che ghetto a galera unu sardu liberu".
Bufera sul web, salta la "paradura" per Matteo Boe: "Troppi leoni da tastiera"
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