CAGLIARI. Ponti e viadotti sotto osservazione in tutta Italia dopo il disastro di Genova. E anche si moltiplicano le segnalazioni di infrastrutture che mostrano i segni del tempo, della scarsa manutenzione e, in certi casi, di quella che sembra essere una pericolosa erosione. Nella mappa dei ponti a rischio stilata dal Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche) c'è anche quello di Mesumundu, in provincia di Sassari: passa sopra la Carlo Felice e fa parte della strada che collega Siligo e Ardara. Dopo molti anni promesse a giugno sono iniziati i lavori per la messa in sicurezza: intervengono gli operai della Ageco Srl di Sassari.
Il pericolo in quel cavalcavia era certificato. Ma online ci sono continui avvistamenti di strutture simili- e anche molto più importanti da punto di vista della mole di traffico - che appaiono fatiscenti. Come il ponte di Santa Chiara, a Ula Tirso: a ottobre è stato vietato il transito a causa di un importante cedimento. I lavori di rifacimento si sarebbero dovuti concludere entro la primavera scorsa. Ma niente si è mosso.
Da anni piovono segnalazioni sullo stato dei pilastri della Statale 389, la Nuoro-Lanusei: sono mangiati dal tempo, dall'acqua e dal vento. Arrivano anche immagini dal cavalcavia della cementeria di Siniscola, sulla 131 nel tratto Nuoro-Olbia. Gli ingegneri non sembrano allarmati. Ma non lo erano nemmeno sulla 554 Bis, nel Cagliaritano: la strada era sprofondata per ben due volte, tra il 2011 e il 2013. Era stata realizzata solo qualche anno prima.