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Cantieri lumaca, crolli e asfalto a pezzi: tutte le strade della Sardegna portano in Procura

La Carlo Felice non ammodernata, dall'Oristanese in su, è appena finita in tre Procure. La nuova Sulcitana con il suo cantiere lumaca è all'attenzione del palazzo di giustizia di Cagliari da una settimana. La 554 Bis crollata è materia per magistrati da tempo e ci sono anche degli indagati. La Sassari-Olbia è stata al centro di un'inchiesta sarda per un presunto giro di tangenti sulla progettazione di alcuni lotti e di altre indagini della Penisola per collusione di alcune imprese con la mafia. Sembrano non esserci alternative: i lavori sulle strade sarde portano tutti in Procura. A indirizzarne alcune verso piazza Repubblica a Cagliari, negli ultimi tempi, è l'assessore regionale ai Lavori pubblici Paolo Maninchedda, che dopo un breve periodo di ricerca di distensione, ha deciso di dichiarare una guerra senza quartiere all'Anas.

I pm di Sassari, Nuoro e Oristano si trovano sul tavolo un esposto che porta la sua firma: sotto accusa ci sono le lungaggini sulla progettazione della 131 nei cento chilometri che vanno da Bauladu verso nord e i mancati interventi di manutenzione sull'asfalto disastrato. Solo una settimana fa la denuncia ha riguardato i lavori infiniti per la nuova quattro corsie che dovrebbe collegare Cagliari con Pula: il cantiere è lento, troppo lento. E l'assessorato sta raccogliendo i dati per capire se gli incidenti sono aumentati da quando gli operai della Grandi Lavori Fincosit, società appaltatrice, sono in attività. Ormai da cinque anni.

La beffa della nuova 554 è nota. Dovrebbe collegare la vecchia Orientale con la nuova e proseguire fino alla litoranea per Villasimius. Ma un lungo tratto non è percorribile a causa di un crollo. Interventi di rattoppo, eseguiti nel corso degli anni, non sono bastati: quella collina d'argilla all'altezza del chilometro 3,1 ha continuato a cedere, portandosi dietro l'asfalto e i guardrail. Ora è in corso il cantiere che dovrebbe risolvere il problema per sempre. Ma è in ritardo, anche questo. La riapertura prevista per giugno slitta, lo ha ammesso l'Anas. Con buona pace, si fa per dire, delle migliaia di automobilisti che quest'estate si troveranno imbottigliati. Ma non bisogna pensare solo al mare: anche l'Ogliastra e il Sarrabus restano territori lontani.

La nuova politica dell'assessorato davanti alle lungaggini è: si va dai magistrati. L'obiettivo è raggiungere il risultato ottenuto con la Carlo Felice all'altezza di Serrenti. Dopo uno stallo di qualche lustro, le attività erano ripartite a seguito delle denunce presentate da Maninchedda. I sardi intanto stanno a guardare: fermi al volante, in colonna, davanti ai cartelli di lavori in corso.