CAGLIARI. Giochi di potere in corso, la Fiera rimane (di nuovo) senza guida. E si apre un fronte fondamentale per la città: qual è il disegno intorno a quei dodici ettari vista mare, altrettanti padiglioni e centro congressi? Il futuro è tutto da scrivere, forse. Intanto il consiglio di amministrazione del Centro servizi per le imprese - società controllata dalla Camera di commercio che ha inglobato anche la vecchia Fiera - è decaduto dopo nemmeno un anno dalla nomina. Meglio: non è in condizione di funzionare perché ha perso troppi pezzi. Quindi o si rimpolpa o ci ricrea, con intervento di giunta e consiglio camerale.
Risale a ottobre 2016 l'assegnazione dell'incarico di presidente a Mauro Murgia (proprietario del Caesar's Hotel, in quota Confcommercio) e la nomina dei consiglieri Luca Murgianu (Confartigianato), Monica Pilloni (Confindustria), Pierluigi Mannino (Confcommercio) ed Efisio Perra (Coldiretti). Ma Murgianu se n'è andato da tempo, Pilloni è volata alla Sogaer (la società di gestione dell'aeroporto, controllata anche questa dalla Camera di commercio per il 93 per cento) su incarico della Regione e Perra si è dimesso questo pomeriggio. "Motivi personali", ha detto.
Un po' gli stessi, generici e buoni per ogni occasione, addotti dal segretario generale della Camera, Luca Camurri, che qualche giorno fa ha annunciato le sue, di dimissioni, salvo poi tenere aperta la porta alle sue spalle: il pallino è in mano al presidente dell'ente del Largo Carlo Felice, il leader di Confindustria Maurizio De Pascale. Lui, il primo a rivestire l'incarico dopo la lunga era di Giancarlo Deidda, tratterà con questo dirigente piemontese che si dice nauseato dalle dinamiche che governerebbero la Camera cagliaritana. E non da oggi.
Ora c'è da nominare un nuovo consiglio di amministrazione di Fiera e Centro servizi per le imprese. Chi prenderà le leve del comando? Il presidente di Confcommercio, Alberto Bertolotti, aspirava a governare la Sogaer. Ma la scelta è ricaduta su Gabor Pinna, uomo Sfirs (la cassaforte della Regione). Accetterà di rimanere a terra se la Fiera dovesse essere governata da altre associazioni imprenditoriali? Oppure verrà eletto di nuovo un uomo di Confcommercio? Ma, in questo caso, come la prenderebbero lo spodestato Murgia e i suoi? Insomma: giochi di potere.
Ma al di là degli equilibri politici, c'è dell'altro, che interessa Cagliari tutta. La Fiera, quella con i trattori e i pesci rossi e i pelapatate che non facevano faticare le casalinghe, è morta da molto tempo. Sono rimasti misteriosamente chiusi in un cassetto i due progetti di riqualificazione che erano stati disegnati per un concorso di idee quando presidente era Gianni Biggio. Trattasi di eutanasia, pare, per l'ente. I terreni sono rimasti a maggese. La domanda è: cosa ci spunterà?