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"Militare sardo muore dopo le dimissioni dall'ospedale, nove giorni per l'autopsia"

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CAGLIARI. "Roba da terzo mondo, forse peggio". Duro affondo del deputato di Unidos Mauro Pili, che dalla sua pagina Facebook invoca gli ispettori ministeriali per far luce sulla vicenda di Daniele Paschina, 37 anni, militare di Serramanna in servizio a Civitavecchia, morto in casa due giorni dopo essere stato dimesso dal Brotzu con una diagnosi di broncopolmonite. Al momento di constatare il decesso, scrive Pili, "il medico nota qualcosa di strano in quella morte improvvisa" disponendo l'autopsia per capire se possa trattarsi - come i familiari sospettano - di un caso di malasanità. E qui nasce un secondo problema. Sì, perché mentre "il cadavere del giovane militare è drammaticamente riverso nella sala mortuaria dell'ospedale di San Gavino" da domenica scorsa, il medico legale è in vacanza e non ci sono alternative: "Per ragioni, pare economiche - spiega il deputato - non viene chiamato alcun sostituto".

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Il referto dopo la visita medica: "Buone condizioni generali", si legge

Per l'autopsia si dovrà dunque attendere, nella migliore della ipotesi, lunedì 21 agosto, ovvero nove giorni dopo la morte del giovane. "Si tratta di una storia di doppia mala sanità - accusa Pili - una dimissione frettolosa dall'ospedale di Cagliari, una morte infinita all'ospedale di San Gavino. Familiari ed amici mi hanno chiesto di occuparmi di questo scandalo. Nelle prossime ore li incontrerò a San Gavino".

In serata, la svolta: "La perizia necroscopica si svolgerà domani mattina alle 9 nell'ospedale di San Gavino - comunica Pili su Facebook, riportando quanto riferito dalla direzione sanitaria al comando dei carabinieri di Villacidro". Resta comunque vergognoso, ribadisce il parlamentare sardo, "che si sia dovuta attivare una procedura di querela per interruzione di pubblico servizio per ottenere un diritto. Ma tant'è! Questa è la sanità sarda".