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"Sanità nell'era nuragica, mio padre 97enne abbandonato da due mesi": il disperato appello a Jerzu

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JERZU. Un limbo che dura due mesi e che vede un 97enne di Ussassai lasciato "senza panni" e sua figlia senza più speranze per la sanità sarda. Ci scrive Salvatorica Siri, lettrice che ormai sta perdendo le speranze in una sanità che, dal suo racconto, non le dà risposte. La lunga lettera è indirizzata al "Ufficio Relazioni col Pubblico Asl Ogliastra Lanusei- Tortolì- Jerzu", oltre che ai candidati alla presidenza della Regione. 

Di seguito l'intero racconto:

"Mi rivolgo anche ai Candidati Presidente di Regione e ai prossimi Assessori.

Innanzitutto vi comunico che il Poliambulatorio di Jerzu, io scrivo da Ussassai, non ha un centralino e non è abilitato a rispondere alle chiamate telefoniche con esclusione della locale Sala prelievi, causando un grave disservizio all’utenza. Visto che anche per avere solo una semplice informazione bisogna obbligatoriamente recarsi di persona agli uffici.

La mia disavventura è cominciata con la mancata fornitura di panni per mio padre, 97enne, che sarebbe dovuta essere il 12 dicembre 2023. Dalla seconda metà di gennaio 2024 cerco di mettermi in contatto con qualcuno che mi dia delle informazioni in merito, ma al centralino (numero pubblicato nei vari siti dedicati) non risponde nessuno.

Il 31 gennaio, grazie a “conoscenze”, riesco a sapere che gli uffici Asl hanno confermato il piano terapeutico l’11 ottobre 2023. Il precedente scadeva il 5 ottobre 2023. Ma alla Ditta incaricata delle consegne non risultava nulla.

Dopo tante peripezie riesco a contattare Jerzu, e la persona che mi ha risposto mi comunicava che per avere notizie a riguardo mi sarei dovuta recare personalmente agli uffici di Jerzu. Appena arrivata una signora gentile mi dice che gli uffici da me cercati sono stati spostati a Tortolì e che a Jerzu non avrei avuto nessun chiarimento.

Il giorno dopo telefono ai numeri degli uffici di Tortolì che mi sono stati dati a Jerzu. Mi rispondono che la pratica è attiva e che il problema è della ditta incaricata delle consegne, che non ha aggiornato le cartelle.

Oggi siamo arrivati al 21 febbraio e ancora non so dove sono i guai e chi me li deve risolvere.

Chiedo che gli utenti siano messi in condizione di poter comunicare, via telefono e soprattutto via e-mail, con i poliambulatori di riferimento, e di tenere aggiornati i siti web a loro dedicati, in modo da poter snellire agevolmente le file per le informazioni e non intasare le sale d’attesa solo per avere una ”piccola” info. Siamo negli anni di Internet ma, evidentemente, noi siamo ancora nell’era Nuragica.

Ora mi rivolgo alle “Calde Poltrone” dimissionarie e a quelle che subentreranno il 25 febbraio con la nuova legislatura regionale: dove vogliamo arrivare? Lo spopolamento delle zone interne frutta molti “soldini” perché si vada avanti a togliere i servizi principali, vedi sanità e scuole. Anziché avvantaggiare le zone interne con uffici e ambulatori decentrati dalle sedi principali si sta facendo il contrario. Meglio far viaggiare gli utenti (per lo più anziani) nelle “bellissime” strade che ci conducono ai vari uffici.

In questo periodo di campagna elettorale ho sentito tante belle parole, come sempre, ma alla fine si rimarrà cosi, anzi si peggiorerà ancora di più.

Nel frattempo vediamo la “dolce” morte del presidio ospedaliero di Lanusei. Purtroppo in Ogliastra si hanno pochi voti perché pochi sono gli utenti. Il detto “Ogliastra: Isola nell’Isola” non è affatto effimero".