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Paziente fragile sardo, mai chiamato: "Senza vaccino, temo una morte indegna"

 

 

 

CAGLIARI. “Non ho paura del virus, ho paura di morire in maniera indegna per un essere umano perché non mi vaccinano.  E ho paura per tutti quelli che non hanno voce”. Sono le parole di Ignazio Cordeddu, ex segretario Uilcem, costretto su una sedia a rotelle, e affetto da numerose patologie. Ha superato un infarto, due ictus e ha ancora una problema cardiaco. Dopo due mesi di chiamate a vuoto, e numerosi “la chiameremo”, la disperazione di Cordeddu l’ha portato prima a iniziare uno sciopero della fame (si alimenta solo con liquidi da domenica sera) e poi a rivolgersi alla stampa.

La sua è una storia di disperazione. “Da due mesi alzo il telefono per cercare di parlare con qualcuno che possa vaccinarmi, ma non ricevo risposte, e quando le ricevo sono sempre le stesse, mi dicono che mi chiameranno”. Ma di fatto la chiamata tanto attesa non è mai arrivata, neanche dopo due giorni di sciopero della fame.

Da qui parte l’appello del malato fragile che è rivolto al presidente Solinas, all’assessore alla Sanità Mario Nieddu, a tutta la Giunta e al Consiglio Regionale. “Fate un calendario per le vaccinazioni dei malati fragili che dovevano essere vaccinati dopo gli ottantenni e stanno vaccinando i sessantenni e noi siamo ancora in attesa di sapere se dobbiamo morire di inedia”.

Oggi è arrivato il via libera alla vaccinazione dei soggetti fragili (qui la notizia). Una speranza per Coreddu. E non solo  per lui.