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L'infermiere "rivela": "Siamo artisti del terrore, Covid inventato", monologo-schiaffo ai negazionisti

 

 

CAGLIARI. "Sono qui stasera per buttare giù la maschera del nostro inganno. Ingenti risorse sono state spese, ma la vostra sete di verità ci ha scoperto". Sullo sfondo un pesante drappo rosso. Davanti,  a guardare fisso in camera e a esibirsi in  un monologo, uno dei protagonisti della messa in scena del Covid: un operatore sanitario che si rivolge ai negazionisti, a quelli che hanno acquisito la scienza "attraverso lo smartphone" in bagno. E basterebbe questo, per capire il tenore. 

 

Ma continua. Rivela che è stato tutto un inganno, con attori pagati anche per far finta di morire e tutti i loro parenti che hanno ricevuto un emolumento proporzionato alla sofferenza che sono riusciti a inscenare. Vero infermiere? Solo un attore? Il mistero non viene svelato, alla fine, mentre lui dismette i panni ospedalieri e indossa quelli di un artista del terrore. Ma c'è poco da aggiungere, rispetto a quello che dice.