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Cagliari, valanga di solidarietà per il piccolo Alessandro che lotta contro il "Mostro"

Alessandro-col-papa

CAGLIARI. "I nostri amici ci hanno quasi costretti ad avviare la raccolta fondi. All'inizio volevamo che restasse privata. È diventata subito virale. Questa solidarietà ci ha commosso, non l'avremmo mai immaginata". Fabio Pisano è il papà di Alessandro. La sua vita e quella della fidanzata Sara Pani sono state sconvolte in un giorno di aprile.

Il bambino ha dei dolori lancinanti. Con la paura per il coronavirus vanno in ospedale. I medici capiscono subito che la situazione è difficile. Trattengono il piccolo per accertamenti. Fabio e Sara devono decidere chi dei due deve restargli accanto, perché in reparto ci sono le regole ferree contro il maledetto virus. Passano i giorni, arriva il verdetto. Pesantissimo: la diagnosi parla di Sarcoma di Ewing, maligno, quarto stadio plurimetastatico. Un tumore raro, rischio elevatissimo.

"Ogni singola parola è una pugnalata allo stomaco", racconta il padre, "Ti senti inutile, oltretutto con la tua famiglia chiusa in una stanza d'ospedale, senza poter affrontare insieme questo Mostro come è stato definito da tuo figlio stesso. Vorresti abbracciare ed essere abbracciato, vorresti baciare ed essere baciato, ma ora non si può. Devi trasmettere forza a distanza. Ed è quello che gli amici hanno provato a fare cercando di convincerci ad aprire una raccolta fondi". Avviata il 25 aprile, aveva l'obiettivo di 20mila euro. La generosità è andata molto oltre, è arrivata a oltre 40mila e le donazioni continuano ad arrivare (QUI IL LINK). Tutti con il piccolo Alessandro nella lotta contro il "Mostro", come lo ha chiamato lui stesso. In questi giorni il bambino è a casa, è seguito al Microcitemico. Ma presto inizierà un ungo ricovero. Le parole di ringraziamento di Fabio Pisano sono toccanti. Eccole. 

Immagina una giornata qualunque che ti sconvolga la vita. Immagina di avere un figlio. Immagina che abbia dei dolori lancinanti da doverlo portare in pronto soccorso in questo periodo così difficile e così rischioso per via di questo virus in circolazione. Immagina di doverlo lasciare lì perché i medici decidono di trattenerlo per fare esami più approfonditi. Immagina di dover scegliere con la mamma chi dovesse stare con lui perché "con il genitore con cui entra, in questo periodo, dovrà uscire".

Immagina che venga trattenuto per giorni, settimane, potendolo vedere solo tramite videochiamate sempre per via di questa emergenza. Immagina poi la chiamata. Fai il tampone, entri per qualche ora per parlare con la primaria, abbiamo la diagnosi: Sarcoma di Ewing, maligno, quarto stadio plurimetastatico. Rischio elevatissimo. Ogni singola parola è una pugnalata allo stomaco. Non sto immaginando, questa è realtà.

Ti cade tutto addosso, ogni mattone della fortezza che avevi creato negli anni cede come se fosse sabbia fina. Ti senti inutile, oltretutto con la tua famiglia chiusa in una stanza d'ospedale, senza poter affrontare insieme questo MOSTRO come è stato definito da tuo figlio stesso. Vorresti abbracciare ed essere abbracciato, vorresti baciare ed essere baciato, ma ora non si può. Devi trasmettere forza a distanza. Ed è quello che gli amici hanno provato a fare cercando di convincerci ad aprire una raccolta fondi, cosa che non avremmo mai voluto fare, per poter avere per lo meno una sicurezza finanziaria per qualunque cosa potesse servire nel corso di questa lunghissima guerra che ci aspetta. Inizialmente, dopo varie insistenze, quando abbiamo accettato, volevamo fosse privata.

Ma la bontà degli amici ha voluto condividerla con altri amici ed in pochissimo tempo anche i social network sono stati invasi dalla loro campagna. È stato il loro modo per far sentire la loro presenza e vicinanza. Io e Sara, ma soprattutto Alessandro, non abbiamo parole se non una, semplice ma tanto grande: GRAZIE! Non ci aspettavamo tutto questo, ma speriamo con tutto il cuore che il segnale così forte che ci avete dato sia di buon auspicio e di grande aiuto per poter sconfiggere questo MOSTRO come l'hai definito proprio Tu.

Una volta che finirà la nostra guerra, lunga e faticosa, vogliamo che Tu diventi l'esempio per tutte le persone che lottano contro questo dannato male, imprevedibile, che colpisce senza nessuna logica. E magari riuscire ad aiutarle come tante persone stanno facendo per Te. Perché non c'è altra conclusione, se non la vittoria della guerra. Perché vinciamo Noi! Immagina una giornata qualunque dove tutto questo diventi un brutto ricordo. Aspetto la realtà.. Ancora Infinite Grazie a tutti Voi per il vostro sostegno! GRAZIE. Vorremmo ringraziarvi uno ad uno ma è una cosa davvero difficile. Se volete potete condividere questo nostro ringraziamento. GRAZIE!