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La barista di Monserrato in lacrime a Mattino 5: "Chiusi da 50 giorni, non riesco più a sopravvivere"

 

 

MONSERRATO. "I bar vengono classificati come luogo pericoloso, ma non è vero: anche noi mettendoci in sicurezza possiamo lavorare". Fa fatica a trattenere le lacrime Natalia Argiolas, titolare di un bar a Monserrato, intervistata in diretta su Mattino Cinque. "Io ho un bar di 80 mq - spiega la barista sarda - adesso ho 4 tavolini a distanza di due metri ciascuno: non ho nessun contatto con il cliente perché sono tutti abituali, li conosco e so cosa prendono ogni giorno, non abbiamo bisogno neanche di parlare". 

"È da 30 anni che lavoro e ho investito tutto in questa attività - racconta disperata Natalia - amo il mio lavoro, e vi posso garantire che qui dentro le distanze di sicurezza ci sono: senza neanche quel poco io non riesco a sopravvivere. Io non dormo, penso tutti i giorni a questa situazione". 

La barista di Monserrato mostra così davanti alle telecamere di Mediaset come può avvenire in sicurezza il servizio all'interno del bar: "Il cliente entra, trova subito all'ingresso il disinfettante e le salviette, si accomoda al tavolino e la mia collega lascia la colazione qui accanto al bancone: il cliente può alzarsi a prenderlo e così evitiamo qualsiasi contatto". E sulle consegne a domicilio: "Non posso permettermi di portare con 2,20 euro una colazione a domicilio allo stesso prezzo. Dovrei aumentare il prezzo e nessuno ordinerebbe". Natalia lancia un ultimo grido d'allarme: "Siamo fermi da 50 giorni, ringrazio il comune di Monserrato che ha stanziato i fondi per i commercianti ma non possiamo continuare così fino al 1 giugno".