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"Così vorremmo usare i soldi donati per le cure": parla la sorella di Pierpaolo Piras

 

 

CAGLIARI. “Barbara, ma come farò a ringraziare tutte queste persone? Dobbiamo organizzare due grandi feste, una a Cagliari e una a San Paolo”. Sono le parole di Pierpaolo Piras, il cagliaritano residente a San Paolo Civitate in Puglia rivolte a sua sorella Barbara, che fino all'ultimo è rimasta al suo fianco, combattendo insieme a lui fino alla fine. Pierpaolo ha lottato contro un tumore raro al sangue, la battaglia l’ha portato fino a Tel Aviv. La malattia era chemioresistente. Si era anche sottoposto all’autotrapianto delle cellule staminali. Lui voleva arrivare alla Cart-T, un complesso procedimento che permette di prelevare alcune cellule del sistema immunitario, geneticamente modificate in laboratorio per poter riconoscere le cellule tumorali, da re-infondere nello stesso paziente. Aveva 42 anni, una moglie, due figli, era un geometra all’apice della sua carriera e aveva tanti sogni. Aveva scelto i social network per raccontare la sua malattia, e anche per chiedere aiuto per affrontare tutte le spese che può comportare un viaggio della speranza. Quel viaggio lui l’ha fatto, fino a Tel Aviv, ma i costi erano altissimi. Così si era mobilitata la macchina della solidarietà, una macchina che non ha mai spento i suoi motori. Neanche quando è arrivata la notizia che nessuno avrebbe voluto sapere: Pierpaolo non ce l’ha fatta, il 23 gennaio scorso quel tumore gli ha fatto chiudere gli occhi per sempre. Prima di salutare definitivamente tutti, sorpreso lui stesso dalla solidarietà arrivata sulla piattaforma “GoFoundMe” e dai salvadanai sparsi in tutta Italia, si chiedeva come potesse ringraziare tutti e progettava due feste. Così il suo progetto va avanti e non è l’unico.

“Pierpaolo era pieno di vita, sempre sorridente e con tanti progetti alle spalle”, ha spiegato la sorella Barbara Piras, “organizzeremo due feste, una a Cagliari dove mio fratello aveva ancora tantissimi amici, e una dove si era trasferito nel 2005, a San Paolo Civitate, per ringraziare davvero tutti. Nessuno si sarebbe mai aspettato tanta solidarietà che sta continuando anche oggi”. È passato poco più di un mese da quando Pierpaolo non c’è più, la campagna ha portato alla raccolta di 339mila euro dai quali si devono ancora detrarre spese sostenute per il viaggio, in fase di conteggio invece i salvadanai. “Ci piacerebbe, come ha detto anche mia cognata, la moglie di Pierpaolo, destinare i soldi alle persone che si trovano nella stessa condizione di Pierpaolo, e quindi non riescono ad affrontare tutte le spese che comporta un viaggio per cercare la guarigione”, ha precisato Barbara Piras, “mentre con i soldi dei salvadanai sarebbe bello comprare un macchinario per qualche struttura ospedaliera, terminato il conteggio si saprà quanti soldi ci saranno a disposizione e cosa si potrà donare”.