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Insetti alieni nei campi della Sardegna, il nuovo "killer" si chiama cimice asiatica

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CAGLIARI. Drosophila suzuki, il moscerino killer dei piccoli frutti, Cinipide galligeno, Dryocosmus kuriphilus, Rhynchophorus ferrugineus o punteruolo rosso, Psylla,  Peregrinus. E ora la cimice asiatica. Sono i nomi degli insetti alieni (nel senso che non sono tipici del territorio ma importati) che minacciano le colture della Sardegna. A lanciare l'allarme è Coldiretti, con un comunicato. In particolare, si teme l'invasione delle cimici, "l’insetto killer dei raccolti arrivato dall’Asia, che sta devastato i campi e i frutteti di 48mila aziende soprattutto del nord Italia con un danno che supera i 740 milioni di euro a livello nazionale  e una perdita stimata di oltre mezzo milione di giornate di lavoro nel corso del 2019 secondo elaborazioni Coldiretti su dati Cso". Gli esperti della Università di Sassari hanno già registrato la presenza dell’insetto nell’isola, e ne stanno monitorando la diffusione. In Sardegna allo stato attuale, si parla di “aumento degli svernanti”, fase che precede i primi ritrovamenti sui campi. Questo significa che a partire dalla prossima primavera potremmo trovarci di fronte a una nuova invasione di insetti.

“Con il cambiamento climatico sotto accusa è il sistema di controllo dell’Unione Europea con frontiere colabrodo – denuncia il presidente della Coldiretti Ettore Prandini – che ha lasciato passare materiale vegetale infetto e parassiti vari. Una politica europea troppo permissiva che consente l’ingresso di prodotti agroalimentari e florovivaistici nell’Ue senza che siano applicate le cautele e le quarantene che – continua Prandini – devono invece superare i prodotti nazionali quando vengono esportati con estenuanti negoziati e dossier che durano anni. Serve un cambio di passo nelle misure di prevenzione e di intervento sia a livello comunitario che nazionale anche con l’avvio di una apposita task force”.

“L’intero comparto agricolo sta facendo i conti da anni con ingenti perdite dovute a epizoozie e insetti killer – afferma il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu –. Un peso che aumenta di anno in anno e cresce con l’impatto che hanno i cambiamenti climatici, riservando sempre di più nuove spiacevoli sorprese. E’ un problema reale che merita sicuramente maggiore attenzione a tutti i livello istituzionali, anche perché colpendo l’agricoltura si hanno ripercussioni anche sull’ambiente e sul territorio”.   

“I cambiamenti climatici non sono più solo un pericolo futuro ma li stiamo già vivendo – continua il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba -. L’agricoltura è sicuramente quelle che per prima e più di tutte ne subisce le conseguenze con calamità estreme ma anche con l’invasione di nuovi insetti alieni. Ribadiamo la necessità di un forum permanente sui cambiamenti climatici. Limitandosi a tamponare le emergenze il cammino non è lungo”.