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Statue sacre itineranti? L'invettiva del prete sardo: "Lo scopo sono i soldi, non andate"

Mercato-delle-reliquie

SAN GIOVANNI SUERGIU. “La gente corre  pensando che quella statua della Madonna di Fatima o di Lourdes abbia più potere della statua che ha nella sua parrocchia e non si accorge di essere ingannata, perché il vero scopo è quello di fare soldi".

Ci va giù duro il parroco di San Giovanni Suergiu,  don Tonino Bellu, sul giornale Il Ponte", quando parla del grande business delle reliquie itineranti tra le chiede del mondo, benedetto e promosso dai vertici della Chiesa. Invece lui, prete di frontiera del Sulcis, invita i fedeli a non cadere in quello che considera un tranello. “Non bisogna confondere  il potere delle statue con la vera fede, non c’è una statua più importante dell’altra”, spiega al telefono il parroco autore dell'articolo, intitolato provocatoriamente "Il giro di valzer dei santi e delle reliquie, “Non bisogna credere che un oggetto” scrive il parroco, “possa avere poteri più grandi di un’altra statua”. 

Cosa può fare una reliquia di Santa Rita – prosegue il sacerdote – o una pezza di Santa Bernardetta, o le garze intrise del sangue di San Giovanni Paolo II, o la bisaccia di San Francesco o il corpo di Fra Ignazio? Niente che non facciano anche le statue e le reliquie della propria chiesa parrocchiale". Insomma, conclude: "Volete un consiglio? Non andateci, non fatevi imbrogliare.”