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"Sì, sono leghista, quindi?": l'Eco di Barbagia, fenomeno social e polemiche

 

 

CAGLIARI. "Ho una fidanzata, degli amici, una famiglia e una militanza nel movimento giovanile di in un partito: la Lega". L'ammissione è di Giorgio Onano, 25 anni, amministratore de L'Eco di Barbagia, una delle pagine non legata a una testata giornalistica più seguite in Sardegna, con quasi 200mila follower. Da ieri qualcuno di meno. Perché in quello spazio virtuale dietro il quale c'è la mano di un giovanissimo di un paese del Nuorese si è scatenata una polemica social tutta da analizzare a seguito della "confessione" di militanza nel Carroccio, con un ruolo di gestore della comunicazione nel nord Sardegna, da parte di Onano. 

Scenari tipici della Sardegna, maschere tradizionali, slogan "identitari", l'Ichnusa come simbolo dell'Isola, angoli da scoprire o già arcinoti: L'Eco di Barbagia negli anni pubblica una serie di contenuti legati all'Isola e alle sue tradizioni (trattate in modo più o meno superficiale) che fanno guadagnare a questa pagina Facebook un seguito sempre più massiccio. Video e foto ricordano le radici a chi è andato via e sembrano dare motivo di vanto a chi è rimasto.  Perché è un proliferare di motti tanto cari ai sardi che compulsano Facebook: simboli, tanti simboli, di quella presunta unicità della Sardegna che convince chi ci abita di essere un po' al centro del mondo. Onano si fa strada sui social  grazie al "Viva i sardi, viva la Sardegna. E non azzardatevi a toccarla". La pagina piace, eccome se piace. E un ragazzo di 25 anni raggiunge obiettivi e seguito inaspettati. Quel luogo da cui parte l'eco, la Barbagia, affascina. E combatte battaglie come quella accanto a Paolo Palumbo, lo chef malato di Sla finito al centro di una strana vicenda di donazioni per cure che non si sarebbero mai potute tentare. 

Poi qualcosa cambia. Le prime perplessità si manifestano quando dopo la polemica su una scarpa da tennis indossata con un abito tradizionale, al posto di un cambale, arriva una foto di Asia Argento che si bacia con Vladimir Luxuria, sfatta, al gay pride. Scena che a Onano non piace, la critica. E tanti follower dicono: ok, ma che c'entra con la Sardegna, con la Barbagia? Segue un'invettiva contro l'ospedale San Francesco di Nuoro, dopo una disavventura vissuta dal venticinquenne che si era rivolto al pronto soccorso per un mal d'orecchio. Il consenso per la pagina resta altissimo. Ma il meccanismo perverso dei social è ormai innescato. 

Qualcuno si chiede: ma chi si crede di essere questo Onano? Con quattro immagini della Sardegna, grondanti luoghi comuni paraidentitari, crede di essere un influencer? Ed ecco che nasce la pagina "Ecocentro di Barbagia", che sbeffeggia la sua (e un'altra simile, Laura Laccabadora). I meme si moltiplicano. Sembra la classica scaramuccia social, invece pare essere diventata una battaglia legale. Perché Onano non ci sta, denuncia. Vuole sapere chi si cela dietro la parodia, va dalla polizia postale. Lo scontro si fa aspro. L'Ecocentro di Barbagia sostiene la tesi secondo la quale L'eco di Onano starebbe facendo propaganda leghista. Ipotesi non campata per aria: nei giorni scorsi arriva alle redazioni una nota, c'è scritto che il ragazzo è responsabile della comunicazione del partito e si muove all'ombra di Alberto da Giussano. Pochi se ne accorgono. 

Fino a quando ieri è lo stesso Onano a scrivere questo: 

Si è vero ho una vita privata al di fuori di questa comunità virtuale che un vigliacco si sta divertendo a giudicare (ne dovrà rispondere in tribunale).

Proprio così.

Ho una fidanzata, degli amici, una famiglia e una militanza nel movimento giovanile di in un partito: la Lega, nata di recente.

Mi fa sorridere che su qualche porcilaio dei social nato per infamare la mia libertà di pensiero si spendano parole di odio per una SFERA PRIVATA.

Il tutto ai limiti della legalità con insulti e bordate da stadio.

I nomi degli amministratori di queste pagine sono già chiari e le prove documentate, grazie al prezioso lavoro di tanti amici (che non smetterò mai di ringraziare).

Nelle prossime ore, mi tutelerò per via legale denunciando a chi di competenza il tutto e non arretrando di un millimetro da quelli che sono i miei diritti!

E per la cronaca io una tessera di partito ancora non ce l’ho e se anche fosse non ho ucciso nessuno nè compiuto reati (sono incensurato nel caso qualcuno avesse dubbi)!

Prima di essere quello che scrive sull’Eco di Barbagia, sono Giorgio Onano un ragazzo come altri di 25 anni, con le sue passioni e la libertà di vivere in un Paese democratico!

Chiunque si senta offeso da ciò è liberissimo di leggere altre pagine e non quella di un “fascista” cattivo che sta “compiendo il reato di essere un uomo libero”.

Credevo di aver visto tutto in questi cinque anni: oggi mi sono dovuto ricredere.

Mi hanno dichiarato guerra e finché vivrò la combatterò, certo di essere dalla parte della
ragione.

Concludo con un appunto: io la faccia ce l’ho sempre messa, nelle cose belle e in quelle brutte.

Voi, cari infami, se avete le palle perché non firmate i vostri post con nome e cognome, anziché trincerarvi dietro una tastiera?

Conseguenze? C'è chi lo difende. Ma l'Eco di Barbagia ha perso dei follower, almeno mille in poche ore. Invidie? Inutili veleni? Di certo un fenomeno social. E non è escluso che ora i fan tornino ad aumentare, proprio a seguito del post.