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Vigilia Cagliari-Juve, Nicola: "Non ci esaltiamo dopo la vittoria con il Parma, dobbiamo dimostrare molto"

DAVIDE-NICOLA-JUVE-CAGLIARI

CAGLIARI. “Vincere fa sempre piacere, ottenere dei risultati dà fiducia, oltre alla prestazione raccogli ciò che alla fine serve. Non è, però, la singola vittoria che porta ad esaltarci, la gara di Parma è già in archivio, servono ancora tanti punti per raggiungere il nostro obiettivo". Così il tecnico del Cagliari, Davide Nicola, in vista della sfida dello Stadium contro la Juventus, valida per il settimo turno della Serie A 2024-2025.

"Ora andiamo a giocare contro una squadra che ci chiederà di dimostrare tanto sotto molteplici aspetti. La formazione? Ci sono momenti in cui alcuni giocatori stanno meglio di altri, le scelte iniziali riflettono questo: ma da una gara all’altra in formazione può cambiare sempre qualcosa", ha detto il mister.

“Non lavoriamo per compartimenti stagni, l’aspetto psicologico è importante quanto quello fisico, si lavora sempre sull’insieme. Parma non è stata una gara completamente diversa dalle precedenti, l’unica in cui non siamo mai riusciti ad esprimerci come volevamo è stata quella contro l’Empoli. Potrà ricapitare in futuro, è impossibile essere sempre perfetti da questo punto di vista. Contro il Parma abbiamo giocato un buon primo tempo, nella ripresa sono stati molto bravi anche loro a metterci in difficoltà, hanno creato delle occasioni così come abbiamo fatto noi. Questa volta, però, la mole di lavoro ha portato ai gol, e questo nel calcio fa sempre la differenza”, ha spiegato. 

 Sui singoli: "Contro il Parma ho scelto di mettere subito in campo Viola e non Gaetano perché fisicamente è più in forma", ha detto. 

"Gianluca non è ancora al top e la partita richiedeva un calciatore con le caratteristiche di Nicolas. Non credo nelle etichette, al fatto che è un calciatore possa essere bravo solo a partita in corso. Viola ha giocato più di un’ora, ha dimostrato di star bene, è un calciatore che ha intelligenza tattica e serviva per quel tipo di partita. Nicolas e Gianluca possono anche giocare insieme, a seconda del modo in cui stiamo in campo”, ha continuato. 

La crescita dei singoli
“Lo staff medico sta lavorando alla grande, così come i miei collaboratori per il recupero dei calciatori. Zortea sta progressivamente iniziando ad entrare in condizione dopo l’infortunio; Wieteska dovrebbe riaggregarsi al gruppo la prossima settimana. Prati è rientrato la settimana scorsa e ha aggiunto un’altra settimana di lavoro. Felici sinora ha trovato poco spazio? Sta crescendo, sta completando il suo adattamento alla categoria. Dovrà essere bravo a sfruttare le occasioni che gli capiteranno”. 

Lavorare sui dettagli 
“Mi piace come la squadra si sta allenando, mi piace la mentalità espressa in campo contro ogni avversario, sia in casa che fuori. La squadra si concentra su sé stessa, in funzione del calcio in cui crede. Ci sono ovviamente da migliorare tante cose, pratiche, di lettura. Sono un visionario, vedo l’obiettivo che voglio raggiungere, ma poi sono anche pratico perché so che per raggiungerlo bisogna lavorare quotidianamente, alimentando i sogni ma anche allenando la capacità di leggere ciò che accade in campo. La tattica è utile, ma poi ogni situazione può essere diversa e lì bisogna saper leggere il gioco”, ha proseguito Nicola. 

La gara contro la Juventus
“Sarei felicissimo di riuscire a fare risultato a Torino, significherebbe farci un bel regalo anche in considerazione del valore della squadra che andiamo ad affrontare. Loro hanno tanta qualità, organizzazione, vivono un momento importante. Hanno calciatori molto bravi individualmente e un grande collettivo: fanno bene entrambe le fasi, sono bravi nel tiro da fuori, abili a scambiarsi di posizione, non hanno mai subito gol in campionato. Non abbiamo i loro obiettivi, ma non cambiamo la nostra identità, giochiamo ogni gara per ottenere il massimo e non ci vogliamo dare mai per vinti. Dovremmo essere bravi a giocare di squadra, con qualità, tranquilli e rapidi quando avremo la palla, aggredendoli anche nella nostra metà campo. Abbiamo studiato l’avversario per cercare di limitarlo, ma allo stesso tempo per esprimere noi stessi. A fine partita se saranno stati più bravi, accetteremo il risultato: ma solo dopo aver dato tutto noi stessi”, ha concluso il tecnico rossoblù.