CAGLIARI. Giunti al quarto album, i Love in Elevator si preparano ad affrontare un tour di tre date in Sardegna: il 7 novembre al Fabrik di Cagliari, l’8 novembre al Tropical di Porto Torres e il 9 novembre al Black Out di Iglesias. "Lies To Stars” (uscito il 18 aprile per Lagoonar Records, Riff Records, Fuzzy Cluster Records) è il quarto album interamente autoprodotto dalla band di Venezia - composta da Anna Carazzai (voce, chitarra), Federico Mellinato (basso) e Andrea Volpato (batteria, synth) - che verrà presentato nell’Isola attraverso i tre concerti targati Parallel Coast.
“I Love in Elevator nascono come un’idea al femminile, tra tre amiche, nel 2004”, racconta Carazzai, “Avevamo voglia di fare musica per sfogarci, però nel corso degli anni e per ogni album successivo le formazioni sono sempre cambiate, io sono la superstite, ma non mi piace definirmi la leader, perché ogni volta che si fissa una nuova formazione io preferisco parlare di band”.
“Lies to stars” è un album che si muove al ritmo di una danza macabra ed esplora cospirazioni, amore sensuale e viaggio nello spazio: “Il concetto che ruota attorno all’album che viene ripreso dall’artwork della copertina e in alcuni testi è lo spazio, i pianeti e un distacco dal pianeta terra con tutte le sue bassezze e piccolezze. Un po’ per minimizzare tutta l’attenzione che l’essere umano in questa terra si dà” spiega.
Dal 2004, i Love in Elevator che nascono attorno alla figura di Anna Carazzai hanno partecipato a grandi festival di portata internazionale, come Rock in Idro (2005) e All Tomorrow’s Parties UK (2012), al fianco di grandi artisti tra cui Juliette Lewis and the Licks, The Hives, Turbonegro, Neurosis, Kim Deal, Mono, e tanti altri. Hanno accompagnato come supporto ufficiale nei tour italiani alcune icone della scena post punk, grunge e hardcore come Shellac (2017, 2017), Mudhoney (2009), Meat Puppets (2012) e Refused (2015). La band ha inoltre collaborato con Alberto e Luca Ferrari dei Verdena e con il batterista del Teatro degli Orrori, Franz Valente.
Negli anni il loro sound si è evoluto fino a svilupparsi per diventare molto personale nel quale il grunge si fonde con sonorità dark e noise. “Nel tempo il sound si è addolcito” commenta “siamo partiti con l’idea di fare un gran casino. Il primo Ep con una formazione prevalentemente femminile era molto post punk, quasi hardcore e scream. Per passare poi con “Il giorno dell’assenza”, l’unico album cantato in italiano che ha delle sonorità anche shoegaze, per arrivare all’ultimo che si concentra più su atmosfere dark psichedeliche. C’è molto meno l’urlo, credo ce ne sia solo uno in tutto l’album”.