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WASHINGTON. Sta facendo discutere in queste ore il sì della Knesset – il parlamento israeliano – nei confronti di una possibile annessione della Cisgiordania allo stato ebraico. Precisamente, con 25 voti a favore e 24 contrari, è stata approvata ieri la prima fase preliminare delle tre votazioni necessarie perché il disegno diventi legge.
Dagli Stati Uniti piovono critiche, con il presidente americano Donald Trump che ha commentato quest’oggi la possibile annessione: “Non accadrà, ho dato la mia parola ai Paesi arabi che ci hanno dato grande sostegno. Se ciò accadesse – ha continuato il tycoon – Israele perderebbe tutto il suo sostegno dagli Stati Uniti”. Alle parole di Trump si sono unite quelle del vicepresidente, J. D. Vance, che ha definito la votazione di ieri “strana e sciocca”. Il presidente ha poi parlato di come abbia “fermato” il leder israeliano Netanyahu che, senza il suo intervento “sarebbe andato avanti per anni”.
Dall’Italia, il ministro degli Esteri Tajani si è espresso in merito affermando come ciò “metta a repentaglio i progressi che si devono fare per trasformare la guerra in pace. Anche dalla stessa Israele, però, non mancano le contraddizioni, con il ministro degli Esteri Sa’ar che neanche una settimana fa aveva affermato come lo stato ebraico fosse impegnato “per il successo del piano di Trump”.
AGGIORNAMENTO: Netanyahu ha dato lo stop all'iter di legge.