Seguici anche sul nostro canale Whatsapp
GAZA. Il ministero degli Esteri israeliano smentisce le aggressioni avvenute nei confronti di Greta Thunberg e degli altri attivisti della Flotilla. "171 ulteriori provocatori della flottiglia Hamas-Sumud, tra cui Greta Thunberg, sono stati deportati oggi da Israele verso Grecia e Slovacchia. I deportati sono cittadini di Grecia, Italia, Francia, Irlanda, Svezia, Polonia, Germania, Bulgaria, Lituania, Austria, Lussemburgo, Finlandia, Danimarca, Slovacchia, Svizzera, Norvegia, Regno Unito, Serbia e Stati Uniti.
Tutti i diritti legali dei partecipanti a questa operazione di propaganda sono stati e continueranno ad essere pienamente rispettati. Le menzogne che stanno diffondendo fanno parte della loro campagna di fake news pre-pianificata. L'unico incidente violento è stato causato da un provocatore di Hamas-Sumud che ha morso un membro del personale medico della prigione di Ketsiyot", si legge su un post pubblicato sui social.
"Non credete alle fake news che stanno diffondendo. Sono allegate foto di Greta e altri partecipanti a questa operazione di propaganda all'aeroporto prima di essere deportati", prosegue.
"Le affermazioni riguardanti i maltrattamenti di Greta Thunberg e di altri detenuti della flottiglia Hamas-Sumud sono sfacciate menzogne. Tutti i diritti legali dei detenuti sono pienamente tutelati". Scrive ancora il ministero degli Esteri israeliano.
Le testimonianze degli attivisti
"Ho ringraziato Schlein perché ci ha sempre supportato, ha sempre dato massimo sostegno, massima disponibilità. perciò ho chiesto di non poterla ringraziare quando l'ho vista e lei aveva chiesto di potermi salutare", ha raccontato Saverio Tommasi, giornalista di Fanpage rientrato in Italia dopo aver partecipato alla missione della Flotilla.
Quanto a quello che è accaduto dopo l’abbordaggio, racconta: "Io personalmente e Paolo Romano del mio equipaggio abbiamo subito violenza fisica e verbale. Fisica, botte nella schiena tante e in testa. E poi tutta una serie di privazioni psicologiche. Ad esempio, eravamo trattati come le vecchie scimmie dei peggiori circhi degli anni 20. C’erano dei comandi che dovevamo rispettare, che erano down e up. Più loro dicevano down, più noi dovevamo chinare la testa fino a toccarsi le ginocchia. Quando loro urlavano up forte, up forte ti dovevi alzare immediatamente. Se urlavano up piano, ti dovevi alzare solo un pezzettino. In nessun caso mai potete alzare lo sguardo, non li dovevi guardare altrimenti la consideravano una sfida e giù altre botte, ma le botte le davano anche se comunque non li guardavi perché per loro era un gioco", ha detto.
"Ci hanno tolto tutto e mai restituito: telefono, computer, due videocamere, microfoni, non ci hanno restituito neanche carte di credito o bancomat, sono riuscito a farmi restituire le fedi perché me le hanno strappate letteralmente. Se lo rifarei? Sì, assolutamente", ha aggiunto il giornalista.
"Greta costretta a baciare la bandiera israeliana"
Secondo quanto scrive il 'The Guardian' che ha preso visione di un'e-mail inviata dal ministero degli Esteri svedese a persone vicine a Greta Thunberg, un funzionario che ha visitato l'attivista in carcere ha detto che la 22enne ha raccontato di essere stata detenuta in una cella infestata da cimici, con troppo poco cibo e acqua.
“Hanno trascinato la piccola Greta per i capelli davanti ai nostri occhi, l’hanno picchiata e costretta a baciare la bandiera israeliana. Hanno fatto tutto ciò che le era immaginabile, come avvertimento per gli altri”, ha detto l’attivista turco Ersin Celik.
"Ci hanno fatto aspettare ore sotto il sole, lasciandoci senza acqua e cibo. Sui muri della prigione c'erano scritte in arabo. Chi è stato detenuto lì dal 2019 ha scritto i nomi dei propri figli: ora capisco Gaza ancora meglio", queste invece le parole di Ikbal Gurpınar a Cnn Turk. L'emittente ha riportato anche le dichiarazioni di un altro giovane attivista: "Gli israeliani ci hanno impedito di avere medicine, ci hanno dato solo acqua dopo 32 ore. Avevamo a malapena cibo. Ci hanno svegliati alle 3 del mattino con cani e cecchini che entravano nelle nostre stanze, ci svegliavano ogni 2 ore per impedirci di dormire. Hanno fatto questo a noi, cittadini innocenti che possono contare su assistenza diplomatica, possiamo solo immaginare cosa fanno ai palestinesi", ha detto il giovane.